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UN CHIEN ANDALOU regia di Luis Buñuel

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david briar     9½ / 10  03/02/2016 23:48:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E'uno dei momenti cruciali della storia del cinema e soprattutto delle avanguardie, quello in cui Bunuel e Dalì, nella casa di quest'ultimo, scrivono questa sceneggiatura con il metodo paranoico-critico. Se Breton leggendo Freud pensò che il cinema non era stato sfruttato abbastanza per rappresentare il mondo dei sogni e del subconscio, Bunuel sopperisce a questa mancanza con una fortissima aggressività lasciando un "taglio" nel mondo del cinema. Che sia il taglio surrealista del film, capace di influenzare tendenze diverse, dalla commedia demenziale a un certo David Lynch, o il taglio di un occhio che ancora, ogni anno, scatena varie esclamazioni fra chi segue lezioni di storia del cinema, non fa molta differenza. Ciò che conta è aver tolto lo spettatore dalla cosiddetta "posizione migliore" da cui è abituato a vedere il film(il tutto con violazioni alle più semplici regole, basta analizzare le prime 5 inquadrature), aprendogli finalmente le porte verso l'ignoto.
Preferisco "L'age d'or", ma forse questo è per certi versi più fruibile e diretto. Dopo questi due film, i sogni sullo schermo non saranno più gli stessi. Ma soprattutto, un occhio non sarà più un normale occhio, e un rasoio non sarà più un normale rasoio..