caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

UN CHIEN ANDALOU regia di Luis Buñuel

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
pier91     9 / 10  05/03/2012 21:30:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Bello come l'incontro casuale di una macchina da cucire e di un ombrello su un tavolo operatorio".
Bunuel e il grande masturbatore annegati dolcemente nella paranoia, malattia da tutelare come unico varco verso l'inconscio. L'occhio che capta la luce ma non l'allucinazione va reciso senza esitazione. Dominano sentimenti ossessivi e una tenera misoginia, un gusto alla Soutine per tutto ciò che lentamente marcisce. Ricordi e idee stantii sono carcasse d'asino destinate alla putrefazione.
Ciumi  29/03/2012 16:47:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Uh, hai letto i canti di Maldoror? Così per curiosità..
pier91  30/03/2012 23:15:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Li sto leggendo, è dura...
In realtà non sono ancora arrivata ai versi che ho citato, ma li conoscevo perché Man Ray vi fa riferimento ne "L'enigma di Isidore Ducasse" (ho studiato da poco all'università le avanguardie artistiche).
Ciumi  31/03/2012 20:58:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ecco, io invece ero convinto l'avesse citata Breton nel suo manifesto, ma forse no, anche se ci sarebbe stata bene, infondo quella frase spiega un po' tutto il senso del surrealismo...
pier91  31/03/2012 21:59:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Vero è una frase emblematica. Nel manifesto non mi pare di ricordare che lo citi, però di sicuro Breton conosceva i canti, gliene aveva consigliato la lettura Philippe Soupault, di cui pure più in là vorrei leggere qualcosa.
Ah Ciumi, ti consiglio di scrivere una poesia col metodo dadaista, quello elaborato da Tzara, se non l'hai già fatto...è divertente ed escono fuori versi degni di Lautreamont...
Ciumi  01/04/2012 10:04:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ahah, intendi questo?

"... Per fare un poema dadaista.
Prendete un giornale. Prendete delle forbici. Scegliete nel giornale un articolo che abbia la lunghezza che contate di dare al vostro poema.
Ritagliate l'articolo. Ritagliate quindi con cura ognuna delle parole che formano questo articolo e mettetele in un sacco. Agitate piano.
Tirate fuori quindi ogni ritaglio, uno dopo l'altro, disponendoli nell'ordine in cui hanno lasciato il sacco.
Copiate coscienziosamente. Il poema vi assomiglierà.
Ed eccovi uno scritto infinitamente originale e d'una sensibilità affascinante, sebbene incompresa dall'uomo della strada..."

Comunque credo che il segreto stia nell'agitare piano.
pier91  01/04/2012 16:45:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ahahah sì il segreto dev'essere quello. La parte più difficile è ritagliare le parole dal giornale, ma superato quest'ostacolo diventa uno spasso.