kowalsky 8½ / 10 16/09/2010 23:07:37 » Rispondi Sono sostanzialmente d'accordo con chi afferma che "Un chien andalou", pur essendo potenzialmente il più popolare film surrealista del cinema, non necessariamente è anche il migliore (sicuramente gli è superiore, e non di poco, "L'age d'or"). Ma come si fa a disconoscere l'importanza di un film come questo? La radicale sovversione operata nel segno di Magritte e Dalì (collaboratore quest'ultimo nella realizzazione) trova il suo perno nell'immagine più devastante operata nel cinema d'essai, quella di un occhio reciso con una lama. Straordinaria espressione di simbolismi e flashback (?) onirici in una progressione che non è mai gratuìta e sempre attuale