caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

GENITORI & FIGLI - AGITARE BENE PRIMA DELL'USO regia di Giovanni Veronesi

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento LukeMC67     7½ / 10  28/02/2010 01:43:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La commedia all'italiana sembra vivere una seconda giovinezza, complice lo sfacelo socio-politico-economico nel quale stiamo vivendo (naufragando?) e che da sempre ha costituito l'humus migliore per film che sono diventati col tempo dei classici.
Beninteso, il film di Veronesi dubito che diventerà mai un "classico", tuttavia è l'ennesima buona sorpresa di un cinema italiano "tradizionale" che fa bene il suo mestiere di far ridere larghe platee facendo loro credere di distrarle mentre invece si parla e si racconta di cose serie (anzi, serissime).
Come d'uopo nella commedia i personaggi sono caratterizzati (anzi caratterizzatissimi), ci sono molti stereotipi ma tutti sono filtrati dall'occhio -anzi dalla penna- davvero caustica e spietata di un'adolescente nella quale non credo si faccia fatica a esserci riconosciuti un po' tutti: chi di noi non ha giudicato gli adulti in quel modo a quell'età?
Così, tra sogni familistici e sogni di carriere sfolgoranti passando per l'inevitabile tritacarne televisivo, tra bambini terribili che assorbono il peggio della nostra società (tremendo il "piccolo Hitler" che fa il giustiziere degli italiani!) e adulti frustrati da una realtà che li (ci) schiaccia ma che è senza via d'uscita, Veronesi semplifica lo scontro generazionale contrapponendo un professore di italiano al bellissimo figlio di fede ambientalista con ambizione di sfondare al Grande Fratello per diventare finalmente attore e una coppia scoppiata ai suoi due pargoli. Come accade sempre più nei film degli ultimi anni, adolescenti e infanti vengono descritti molto meno innocenti di come siamo abituati a rappresentarli nel nostro immaginario, e talora anche cattivi e spietati. In fondo è un'operazione-verità che sta sfondando un muro di ipocrisia: quanti di noi a quell'età erano davvero così candidi e liliari?... Nessuna sorpresa se i quindicenni di Veronesi parlano e fanno sesso con una libertà e un disincanto assoluti o se i bambini sono più razzisti dei loro genitori: è una triste realtà che viene messa in scena finalmente senza veli.
La ricerca di qualcosa di più autentico c'è, ma sono sogni che si infrangono con una realtà ben più cruda e chiara e che lasciano questi ragazzi e queste ragazze con un pesante velo di disincanto che ne uccide i sogni. Veronesi è piuttosto pessimista o, se volete, eccessivamente realista, ma questo è un pregio.
Spassose le figure comprimarie (su tutti il cammeo di Rubini, "infetto" nei cortili d'ospedale, ma che dire di Piera Degli Esposti che con autoironia dipinge il suo personaggio di sempre a confronto con l'adolescente protagonista?), gradevole la colonna sonora. Insomma, due ore di leggerezza con qualche sonora risata senza però disconnettere mai il cervello. Concedetevi questo film con gusto.