Valutare e al contempo commentare un film come Afterschool è impresa veramente ardua. Senz'altro è una di quelle pellicole che a seconda di serata, predisposizione, attenzione e, soprattutto, "angolazione" di analisi ( insomma, da dove il film lo si vuole prendere) può risultare o un'opera straordinaria o un esercizio di stile e psicologia fine a se stesso. Comunque, già il fatto che un film ti ponga in queste condizioni è a mio parere un merito. Il semiesordiente Campos dimostra di saperci fare alla regia e la sua mano, le sue scelte, sono già ben visibili alla sua opera prima. Un giovane regista che riesce già a crearsi una cifra, un marchio è senza dubbio da plaudire ma allo stesso tempo sarebbe forse preferibile all'inizio fare più cose, sperimentare più stili, tentare di non fossilizzarsi in un unico metodo. E invece Campos ci regala una lunga sequenza di quadri fissi, alcuni bellissimi (come quella del pranzo a mensa giocata tutta sui piani di ascolto), ma non dinamicizza mai la regia tanto da provocare un minimo di noia anche a uno, come me, che considera il vero cinema action quello in cui a muoversi e sparar colpi non sono i protagonisti sullo schermo, ma i neuroni in testa (badate bene, non è un autocomplimento, amo i film che fanno attivare i neuroni anche se ne avessi soltanto uno o due...). Non definirei piani sequenza (a differenza dell'ottimo Tylerdurden) quelli che ci propina Campos. E' vero, sono inquadrature uniche, ma non possiedono la dinamicità che ci si aspetta da un piano sequenza. In questo senso la regia ricorda moltissimo (per restare a quest'anno) quel gioiello che è Lourdes. Passiamo però alle tematiche, al messaggio, a , come mi piace definirla, l'anima del film. Robert è un ragazzo nella fase più difficile dell'adoloescenza, quella del tentativo di accettazione, del cercare di uniformarsi agli altri, delle prime esperienze sessuali, del distacco dagli affetti (sta in un college lontano da casa). Ha una passione irrefrenabile per i video amatoriali, spesso di argomento sessuale o violento. Un giorno per sbaglio si trova a filmare a scuola la morte "in diretta" di due ragazze per overdose da medicinali da lui (non) soccorse. Il ragazzo, come del resto tutta la scuola, inizia ad attraversare un periodo difficile, in un'atmosfera quasi surreale, nel quale manifesta più volte episodi di violenza repressa e non. Il filmato della morte lo ossessiona ma non c'è mai pena per quello che ha vissuto nè compassione per le vittime. Robert è un ragazzo apparentemente privo di emozioni se non rabbia. Mentre la scuola pensa soltanto a ricordare le due ragazze a mò di Studio Aperto (in questo senso eccezionale la scelta di mostrare i 2 montaggi) senza preoccuparsi più di tanto di capire cosa sia in realtà successo (se non con indagini di facciata) Robert al contrario è turbato dalla verità e forse nasconde qualcosa. Ad inquietarlo ancora di più c'è un filmato nel filmato di qualcuno che stava riprendendo lui quando, a sua volta, si era ritrovato a riprendere la morte delle ragazze. Questo passaggio a mio avviso unito all' ottimo finale ci dà la chiave di lettura migliore. Robert non è completamente innocente, tutt'altro. E la sua paranoia di video amatoriali lo porta a reificare il suo senso di colpa in filmati che in realtà (a mio parere) non esistono e lo perseguitano come appunto quello appena citato o quello di chiusura al film. Robert è filmato, si gira, non c'è nessuno.Addirittura credo che sia messo in discussione anche il motivo stesso della morte delle ragazze (overdose? con tutto quel sangue in testa?). C'è reticenza in Campos e tante le domande non risposte (mi ricorda Cachè).Forse perchè Afterschool non è altro che la trasposizione in audiovisivo della difficilissima adolescenza di un ragazzo che, come tanti altri, rischia che la sua vita venga compromessa da una solitudine esistenziale profonda e assassina.
bood 19/01/2012 20:38:52 » Rispondi sono d'accordo e anche a me è piaciuto molto nonostante lasci l'amaro in bocca classico dell'incompiutezza ( voluta anche qua .. ) e della sospensione
oh dae-soo 20/01/2012 00:10:16 » Rispondi Ti ringrazio anche per la "citazione" qui sopra :)
Sai che stavolta l'incompiutezza la considero la forza del film? E' grazie ad essa che l'analisi diviene più interessante. Un saluto.