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HUNGER regia di Steve McQueen

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Invia una mail all'autore del commento ilSimo81     6 / 10  19/06/2013 17:01:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Quello che è il pregio di "Hunger" è anche il suo difetto.
E' un film a tratti supponente, nel suo rivolgersi allo spettatore come se gli fosse superfluo conoscere al dettaglio il contesto storico e avere una trama scorrevole. Un film che dice molto (a livello di contenuti e di ideologie) e al contempo racconta poco (a livello di fluidità e di eventi).
Fluidità che manca a tutti gli effetti, in una storia narrata per scene tanto lente da sembrare diapositive, che si abbandona all'inedia come il protagonista di cui narra la forma di protesta.
Il rovescio positivo della medaglia è che il silenzioso indugiare su immagini sussurra significative storie di uomini diversi (il sacerdote che predica nel deserto, il secondino che fuma nella neve, i detenuti che resistono alle angherie), ma tutti coi piedi nella stessa grande palude del conflitto anglo-irlandese.
A ben vedere, sconcerta pensare che tutto questo si ispira a realtà. E' anche per questo che il crudo racconto visivo delle bestialità perpetrate sui carcerati e dei vomitevoli modi di protesta degli stessi libera fremiti di sconcerto e di repulsione. Ed è anche per questo che impressiona la forza di volontà di Bobby Sands, paradossalmente "incarnata" nella trasformazione fisica di un ottimo Fassbender (protagonista di una drastica perdita di 15 chili, che ricorda il Bale di "L'uomo senza sonno", dimagrito di circa il doppio).

In breve: l'esordio alla regia di Steve McQueen porta un risultato noioso nella forma ed efficace nella sostanza. Osannato dalla critica, certo; ma per uno spettatore comune, vista l'importanza e la vendibilità della storia, "Hunger" poteva essere migliore.