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LA NOIA (1998) regia di Cédric Kahn

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kafka62     6 / 10  27/04/2018 10:40:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La Cecilia di Sophie Guillemin è una ragazzotta opulenta, che emana dalle sue carni una pigra e indolente sensualità, non pensa mai al futuro ed è mossa da istinti e appetiti solidi e molto terreni. Molto diversa, insomma, da quello che intere schiere di vamp cinematografiche hanno instillato nell'immaginario erotico del pubblico occidentale. In questa atipica divinità del sesso incappa l'intellettuale in crisi Martin, che a parole esalta quella che Freud chiamava la "sublimazione" del sesso (nell'arte e nella cultura soprattutto) ma nei fatti si comporta come un qualsiasi liceale infoiato. "La noia" è la storia di questa ossessione amorosa, che pian piano degenera in violente scenate di gelosia e in comportamenti maniacalmente autodistruttivi. Il rapporto tra i due amanti diventa così l'emblema della sconfitta di una intera classe, la borghesia, subdolamente malata nel profondo dell'inconscio e incapace perfino di un'uscita di scena tragica.
"La noia" non ha la tetra e nichilistica disperazione de "L'ultimo tango a Parigi", ma lo stile nervoso di Kahn rende assai bene il progressivo deteriorarsi dell'io del protagonista (che corre in continuazione, si agita, strattona le persone e vaga con lo sguardo perso nel vuoto per le strade di Parigi), non indulge mai in immagini inutilmente patinate ed estetizzanti, e può tutto sommato essere annoverata tra le più dignitose trasposizioni di un romanzo moraviano che mi è stato dato di vedere al cinema.