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RO.GO.PA.G. regia di Roberto Rossellini, Jean-Luc Godard, Pier Paolo Pasolini, Ugo Gregoretti

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Beefheart     7 / 10  09/05/2007 15:29:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Film a episodi, quattro, rispettivamente firmati, in ordine di montaggio, Rossellini, Godard, Pasolini e Gregoretti, vertenti sullo stato di
vittima del sistema in cui versa l'individuo con la sua impotenza materiale. Il primo dei quattro episodi, "Illibatezza", concettualmente slegato dal resto, mostra le difficoltà di una donna, hostess di professione, nel contenere ed assecondare le invadenze maschili, ma rimane il più frivolo ed insignificante dei quattro. Non diverte, non scuote, passa quasi inosservato. Il secondo, "Il nuovo mondo", perfettamente incanalato nello stile godardiano a me indigesto, è il racconto fanta-apocalittico di una potente esplosione nucleare avvenuta parecchie migliaia di metri sopra i cieli di Parigi; apparentemente senza conseguenze, letale, in realtà, nello stravolgere e disumanizzare i comportamenti delle persone. Migliore del primo come soggetto ma sforzatamente intelletuale e tipicamente improbabile a livello di dialoghi e recitazione. Il terzo, "La ricotta", è un riuscito racconto grottesco, assolutamente pasoliniano, sull'infelice e beffarda situazione della gente povera; uno in particolare, Stracci, l'interprete del "ladrone buono" nel film su Gesù che un regista, Orson Welles, sta girando a Roma, rinuncia al cestino del pranzo fornitogli dalla produzione per passarlo, di nascosto, alla sua affamata famiglia; così facendo però rimane attanagliato dai crampi allo stomaco fino a che, finalmente, attraverso alcuni espedienti, riesce a comprare della ricotta e ad abbuffarcisi senza preoccuparsi delle conseguenze... Il quarto, "Il pollo ruspante", è, a mio avviso, anche il migliore degli episodi: l'uomo medio, qui magistralmente interpretato dal grande Ugo Tognazzi, è letteralmente succube delle moderne tecniche di marketing che riducono gli individui a psico-schiavi consumatori e, come tale, si arrabatta con tutta la famiglia al seguito (della quale fa parte anche il piccolo figlioletto Ricky), nel vano tentativo di investire nel mattone, acquistando un lotto di terreno, edificabile, ma, per lui, economicamente inarrivabile. Nel frattempo, parallelamente scorrono le immagini di un sinistro individuo, guru dell'economia, che con l'ausilio di un macchinario vocale elettronico, esprime con inquietante voce metallica i dettami di quelle che sono le migliori ed infallibili tecniche di vendita. Ogni cortometraggio ha un taglio decisamente amaro di cui fanno le spese i relativi protagonisti, ma non tutti, risultano all'altezza. Nel complesso l'assemblaggio ha il pregio di andare qualitativamente in crescendo liquidando subito gli episodi meno riusciti ed efficaci e lasciando lo spettaore con "la bocca buona" grazie ai due ottimi episodi finali che, da soli, valgono l'intero film.