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EMAK BAKIA regia di Man Ray

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Invia una mail all'autore del commento Steppenwolf     7½ / 10  18/09/2010 12:38:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Visionando questo cortometraggio, sono stato tentato di protendere per un voto più basso, intorno al 7, però a pensarci la cosa migliore da fare è stata mantenere la media, dando un 8 pien, per poi decidermi ad assegnarli un punteggio che mediasse tra il mio personale apprezzamento e la media.
Ammetto che il dadaismo non è tra le correnti pittoriche che preferisco. Dell'epoca ho sempre preferito il surrealismo e mi ritengo in generale un amante dell'espressionismo, purtuttavia non disdegno opere appartenenti anche a stili pittorici vari, come l'opera dadaista di Duchamp.
Ebbene, questo cortometraggio da un punto di vista visivo merita senz'altro un voto elevato. Si tratta di una delle primissime opere sperimentali, anticipando di ben 3 anni il migliore Cane Andaluso di Bunuel.
Laddove in Bunuel si parlava di "opera priva di senso", è stato invece facile trovare diversi risvolti psicoanalitici, soprattutto in vista delle sue opere successive, in questo corto di Man Ray, come nel celebre Ballett Mecanique, ci troviamo in un'opera artistica al 100%, del tutto priva non solo di trama, ma anche di protagonisti. Personaggi e trama cedono il passo alla musica, contribuendo a creare un piccolo gioiello, un vortice d'immagini che esplode nel bel finale.
Ciò che rende il corto non proprio un capolavoro non è comunque l'assenza di una trama, ma l'autocompiacimento di alcune sequenze, troppo dilungate e non artisticamente apprezzabili a livello universale. Intendo dire che si tratta pur sempre di un'opera molto particolare, quindi non di immediata bellezza come, tanto per dire Koyaanisqatsi, e francamente a tratti è anche noiosa.