Jolly Roger 7½ / 10 04/05/2012 09:38:08 » Rispondi Mi è proprio piaciuto questo film. E' fatto bene, veloce, colpisce nel segno, intrattiene e strappa anche una riflessione.
Dai primi minuti si capisce che questo film ha qualcosa in più degli altri. Le inquadrature delle montagne, con il cielo tinto di grigio, il vento, quel sottofondo di musica un po' inquietante, mi ha ricordato le splendide inquadrature dell'inizio di Phenomena, con quei prati verdi e quella casa isolata, malvagia, in mezzo al nulla. O Shining: là c'era l'automobile di Jack, ripresa dall'alto, che si avviava, in mezzo ad una natura spettacolare, verso l'Orrore. In Shadow, lo stesso accade per il protagonista, che ripreso dall'alto appare piccolo piccolo, mentre sfreccia sui sentieri di montagne mozzafiato. Ma nel contempo si ha la sensazione di qualcosa di grosso che incombe. Qualcosa di brutto, che stride con la bellezza del panorama intorno.
Sarà che amo la montagna, essendo nato nel verbano, ma questo inizio mi è piaciuto moltissimo: trasmette quella solitudine che solo la montagna può darti, carica di la calma, serenità, bellezza. La montagna è l'unico lato del mondo che è rimasto ancora selvaggio, perlomeno in Europa ovviamente. Conserva ancora in sé stessa il cuore della natura. Quando si incontra qualcuno, in montagna, ci si saluta, anche se non ci si è mai visti prima e non ci si conosce, forse perché ci si sente come due anime che si incontrano in un paradiso.
È assolutamente improbabile, naturalmente, fare incontri sbagliati in montagna. Però, magari capita che ti trovi da solo, dopo aver camminato per ore su un sentiero che ti ha portato lontano da tutto e da tutti. L'ultima baita l'hai lasciata chilometri dietro di te, insieme all'ultima persona che hai incrociato. Cominci a sentire quella sensazione che va oltre la solitudine, che è la percezione della lontananza fisica dal mondo. In altre parole, sei solo, ma nel senso più materiale del termine: cioè, sei solo qualsiasi cosa succeda. Nessuno può sentirti o aiutarti se succede qualcosa. Se cadi e ti fai male, o se incontri le persone sbagliate…
Su questa paura inconscia gioca il film, quando ci presenta i due cacciatori, alias i Due Simpaticoni. Noi cresciuti nella civiltà, non possiamo tollerare che, in un solo secondo, tutto quello che abbiamo come bagaglio civile possa frantumarsi, di vederci trasformare da persone con regole principi e sicurezze, a prede di carne in fuga, di vedere le nostre certezze squarciate mentre il nostro mondo, come noi lo conosciamo, è troppo distante da noi per poterci soccorrere.
Il film mi è piaciuto molto. Gli attori sono stai bravi, tutti. Particolarmente calati nella parte gli attori che interpretano i due cacciatori. Sono stati scelti anche bene, direi. I loro tratti somatici rispecchiano persino i caratteri dei due personaggi che interpretano. Che sono, più o meno…direi…quelli di un grizzly e di una faina.
Karina Testa è Karina di nome e di fatto (battuta davvero idiota, lo so). Me la ricordavo in Frontiers, direi quindi che è una calamita per killers. Molto brava.
Traspare in maniera evidente il senso anti-guerra del film. La metafora:
Questa contrapposizione è evidente anche nel finale, quando viene inquadrato il protagonista che non ha più le gambe. Lui ancora non sa di essere mutilato, e per questo sogna di andare a fare biking in montagna. In realtà la sua prigionia è definitiva: è prigioniero del suo corpo. Non potrà più andare lassù tra le montagne con la sua bici. Resterà per sempre sul letto di ferro di Mortis, esattamente come gli altri due cacciatori.
Comprendere questa metafora montagna / guerra significa capire il senso del film, significa aprire entrambi gli occhi come fa il protagonista...
oh dae-soo 06/05/2012 11:08:37 » Rispondi Sono molto contento ti sia piaciuto Jolly visto quanto sono legato a questo film. Bellissimo commento, per tre/quarti hai parlato solo della montagna, sono questi i commenti che amo, quelli dove si parte per la tangente e si scrive a ruota libera. Te comunque di horror sei proprio malato, complimenti. A presto!
Ciao Oh-dae, è vero, ogni tanto scrivendo mi lascio trasportare! Complimenti per la bellissima recensione. Molte interessante e condivisibile la tua opinione
Ho letto le risposte al tuo commento e il tuo blog. Ti è capitata proprio una fantastica avventura nel conoscere Zampaglione e nel parlare direttamente con lui del film!