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LA BOCCA DEL LUPO regia di Pietro Marcello

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7½ / 10  23/01/2012 17:26:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tra filmati storici di repertorio e riprese amatoriali,tra finzione e documentario, Pietro Marcello si addentra nei vicoli di una Genova notturna e fatiscente per evocare un amore sbocciato e fiorito laddove non finire fagocitati dal luridume circostante è impresa improba.
Un rapporto ventennale,più forte di ogni amarezza e delle ristrettezze che chi sopravvive così ai margini inevitabilmente ben conosce.L'ex detenuto Enzo e la transessuale Mary non cercano commiserazione,rassegnati a ciò che è stato esibiscono un pacato orgoglio.Le loro vicissitudini si impregnano di una poetica decadente espressa dalla voce fuori campo che racconta di miseria e indigenza ma anche di una felicità non impossibile.Il romanticismo si fa aspro nelle parole dei protagonisti ,inquadrato in una miseria confluente in un panorama cittadino di cui viene mostrato il lato meno nobile,quello più inquietante,fatto di carruggi sporchi e maleodoranti in cui prostitute,malavitosi e tossici bazzicano senza alcuna prospettiva.
Per la coppia protagonista c'è la voglia di mettersi alle spalle il passato fatto di galera e dipendenza dalla droga,il bisogno di elevarsi da quello squallore,di abbandonare territori spietati.Il sogno è una casetta in campagna dove poter coltivare l'orticello,stare in compagnia dei propri cagnolini e vivere senza patemi in attesa di una vecchiaia purificatrice.Nelle immagini finali e nell'intervista c'è tutto l'affetto e la solidarietà tra emarginati,in quelle parole è racchiuso il senso di un'esistenza difficile insieme ad una volontà ferrea ed indispensabile.
Il regista si mostra temerario nell'adottare un linguaggio narrativo ricercato,in cui i fatti vengono esposti adottando metodi non convenzionali per un film che, pur avendo vinto nel 2009 il Torino Film Festival, è rimasto invisibile ai più.