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INCEPTION regia di Christopher Nolan

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Invia una mail all'autore del commento stuart     7½ / 10  27/10/2010 15:46:17 » Rispondi
Lo scenario è questo: una major cinematografica ha un talentuoso regista nel libro paga. Decide quindi di affidargli i suoi (ben poco) sudati 170 milioni di dollari per realizzare un blockbuster.
"Ehi che ****ta!" risponde il regista: "E' da tempo che conservo nel cassetto un soggetto che ha come tema principale i sogni, il subconscio...".
"A Kubrick dei poveri!", lo interrompe la produzione: "Frena un attimo, abbiamo detto 'blockbuster' non una polpetta avvelenata di masturbazioni cerebrali!".
Il regista, già parzialmente demoralizzato, si siede e ascolta le direttive di progetto: "Pertanto vogliamo che ingaggi una star ed esigiamo scene d'azione, sparatorie, militari armati fino ai denti, effetti speciali ultimo grido!".
"Ancora qualcosa...?" chiede il sempre più depresso regista.
"Un consiglio." risponde il comitato di coloro che tirano fuori la grana: "I tuoi precedenti film sono stupendi, Memento è geniale, The Prestige anche, la figura di Joker che hai dipinto nel Cavaliere Oscuro rasenta la poesia... però che diamine! Sii un po' più positivo, più solare, la vita è bella dai!".

INCEPTION è niente meno che questo: un altalenarsi di acrobatici compromessi che Christopher Nolan ha dovuto accettare per far convivere l'ottima idea di partenza (il sogno, le proiezioni del subconscio e la possibilità di interagire con esse estrapolando o immettendo informazioni da e nella mente ricreando artificialmente lo scenario onirico e introducendo il concetto di sogno condiviso) con le aspettative chiassose e 'rassicuranti' della produzione.

Il film, nelle sue battute iniziali, riprende lo schema di "The Prestige" (ossia mostrando l'inizio dell'epilogo): ciò a cui lo spettatore assisterà è un flashback della durata di due ore che però non è mai noioso: pur dovendo sottostare a dei clichè yankee che in certe parti sono davvero troppo lunghi ed estenuanti (vedi sparatorie, inseguimenti e esplosioni varie), raramente ho visto un film in cui le sottotrame sono così ben coese con il main plot.

I dubbi che rimangono alla fine della proiezione sono più di natura estetica che concettuale, il regista è abile nel ritagliare delle scene esplicative del funzionamento dei sogni e di come questo funzionamento viene sfruttato dai protagonisti. Insomma, pur trattando una materia sottile come la mente umana si guarda bene dal creare un fastidioso effetto "Donnie Darko", se mi si passa la metafora.

Non è il migliore film di Nolan, ma questa è una mia opinione. Morirei per essa, ma rimane sempre un'opinione.

Però è in assoluto uno dei migliori film dell'anno ed è, in generale, un gran-bel-film.