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INCEPTION regia di Christopher Nolan

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AndreMovie85     8½ / 10  01/10/2010 19:43:54 » Rispondi
Dopo Il Cavaliere Oscuro, Christopher Nolan torna con Inception, la cui idea risale alle origini della carriera del regista, che ha dichiarato di aver scritto la prima bozza circa 6 o 7 anni fa, ma di aver pensato alla sua realizzazione già all'età di 16 anni.
A colpirmi maggiormente di questo film, oltre alla storia originale e dal ritmo serrato, sono state le sensazioni che ho provato guardandolo.
L'esperienza di visione cinematografica da parte dello spettatore è stata spesso importante oggetto di studio e di ricerca: un film è comunemente paragonato ad un sogno ad occhi aperti, che porta lo spettatore ad uno stato intermedio tra il sonno profondo, in cui avviene il sogno, e la veglia. Si ha come la sensazione di essere sospesi sul confine che separa realtà e finzione. Per tutta la durata del film, io mi sono sentito così: sospeso. Come non mi era mai capitato per nessun altro film, o almeno non in modo così forte. La dimensione onirica trovo che sia rappresentata alla perfezione, in tutta la sua flessibilità, ambiguità e imprevedibilità. Il regista si addentra nelle profondità della psiche umana nello stato di sonno mostrando una certa competenza in materia e la sicurezza di chi è in possesso di quelle conoscenze che rendono il cinema non solo un semplice mezzo di intrattenimento ma un vero e proprio linguaggio.
Quando si sogna si tende a interpretare come reali le proiezioni che la mente crea, avendo difficoltà a distinguere ciò che è reale da ciò che non lo è. Inception è tutto questo: un sogno, per certi versi un incubo, in cui lo spettatore è proiettato e da cui non aspetta altro che svegliarsi, prendendo il "calcio" (la sensazione che si ha di cadere e che ci fa destare di colpo quando dormiamo) in tempo insieme a tutti i protagonisti. Chris Nolan ci ha abituato a trame di questo tipo fin dai suoi primi lavori: con Memento ha gettato le basi, con The Prestige le ha approfondite, e con i due Batman ha contribuito a ridefinire completamente la psicologia di un eroe, affrontandone paure, angosce e dolori. Con questo suo ultimo lavoro non si smentisce: getta il pubblico nei labirinti della mente, offrendogli le chiavi d'accesso ad un mondo che dall'essere aperto ad infinite possibilità, si trasforma sempre di più in una prigione, in cui la distinzione tra sogno e realtà diventa via via meno evidente.
Spesso ho sentito dire che Nolan cede alla tentazione di esagerare nella complessità delle sue storie, aggiungendo troppa carne al fuoco e arrichendo eccessivamente la struttura narrativa. Opinioni sempre condivisibili, ma penso che la sua abilità sia proprio quella di spingersi al limite e di non oltrepassarlo mai: qui, come nei suoi film precendenti, la storia, costruita con una struttura circolare, mi è sembrata perfettamente coerente e in equilibrio.
Credo che Inception sia una delle espressioni più riuscite delle caratteristiche del cinema moderno: storie reticolari, che prendono diverse direzioni senza dare punti di riferimento allo spettatore, chiamato ad affinare le sue abilità di interpretazione; personaggi non più o buoni o cattivi, ma che presentano dei chiaroscuri, luci e ombre, anche loro in bilico sul confine del bene e del male.
Insomma, se non fosse ancora chiaro.....per me...è DA VEDERE.
Invia una mail all'autore del commento andren83  01/10/2010 22:44:55 » Rispondi
Dal tuo commento quasi mi sembra di vedere la persona che avevo vicino al cinema quando sono andato a vederlo... ahahahahahahahahah :)

Beh analisi tanto dettagliata quanto chiara, quasi da esame universitario sul cinema.

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