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INCEPTION regia di Christopher Nolan

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oh dae-soo     9½ / 10  25/09/2010 13:03:01 » Rispondi
ATTENZIONE. Il commento potrebbe contenere anticipazioni.

Commentare Inception dopo soltanto una visione porta all'inevitabile rischio che la valutazione, nel bene o nel male, sia incompleta, sbagliata, superficiale. E' talmente monumentale l'architettura (termine non scelto a caso) messa su da Nolan che è quasi impossibile vederne d'acchito le travi portanti, i tramezzi, le intercapedini. Senz'altro mi trovo davanti ad uno dei film più complessi che abbia mai visto e per complessità non intendo nè difficoltà di comprensione di plot (malgrado Inception non sia un film facile) nè chissà quale richiesta di interpretazione metaforica. E' proprio un discorso di struttura, di intensità narrativa, di capacità di coinvolgimento totale senza una minima pausa.
Non ci sono temi nuovi, il dualismo tra realtà e sogno, il senso di colpa, il riaffiorare persistente dei ricordi (curioso che queste ultime due tematiche riguardavano Di Caprio anche in Shutter Island). Anche la tecnica del sogno condiviso è qualcosa di non già visto (penso a uno dei capitoli di Nightmare). Il fatto è che Nolan ha l'incredibile coraggio di andare fino in fondo, non limitarsi a parlar di sogni, ma reificarli in strutture, labirinti, livelli. L'impresa è quasi impossibile e senz'altro non immune da errori, ma solo il fatto di averla tentata e resa credibile testimonia la grandezza e genialità della penna di questo incredibile regista (e sceneggiatore aggiungo). Il 99% dei suoi colleghi sarebbe crollato di fronte a tale prova rendendo il proprio film un coacervo di incongruenze e banalità, Nolan regge fino alla fine. L'eccessiva durata del film è dovuta proprio al bisogno di spiegar passo passo, andare un pò incontro allo spettatore per non rendere l'opera una specie di Inland Empire lynchiano.
Non parliamo poi della messinscena... Dopo Il Cavaliere Oscuro, Nolan ci regala un'altra opera visivamente straordinaria con una scenografia pazzesca, complessa e labirintica come la materia trattata (possiamo proprio parlare di scenografia coincidente con la materia trattata, rarissimo caso direi). Musiche grandiose, magnifico il tema principale.
Per il resto metafore su metafore, la prigione dei ricordi, uomini-proiezioni mentali o manifestazioni del subconscio, piccoli oggetti ( i totem) come contatto con la propria realtà, labirinti della mente e quant'altro.
E poi il concetto di impianto dell'idea, reso possibile soltanto se arriviamo al livello più basso del subconscio, quello meno superficiale. In questo senso il gioco di matrioske tra i livelli del sogno, è forse l'aspetto più geniale del film (pur con qualche piccola incongruenza). Mi piace chiudere con la questione del tempo e dell'amore. Nel bellissimo finale la moglie del protagonista incolpa il protagonista di averla uccisa ( anche qui particolarissimo caso di somiglianza con il Di Caprio dell'ultimo Scorsese) malgrado la promessa che sarebbero invecchiati insieme. Lui risponde che l'hanno fatto, sono invecchiati insieme, anche se soltanto in un lunghissimo sogno, è vero, ma l'emozione è stata assolutamente la stessa. Tempo Reale, Tempo Immaginato e percepito. Possono davvero le emozioni essere le stesse anche se scopriamo poi di non averle "realmente" vissute? (A questo proposito vi invito a guardare una scena del magnifico Moon) . L'Amore ha bisogno della realtà per essere completo e appagante oppure è un sentimento che prevarica tutto? Possiamo volerci bene a prescindere oppure abbiamo bisogno di darci un tenero,dolce ma ahimè rischiosissimo pizzicotto?
InsolitoEs  25/09/2010 13:37:58 » Rispondi
ottimo
oh dae-soo  25/09/2010 14:32:54 » Rispondi
Vi ringrazio molto.

Volevo dire a Jelly se poteva correggere almeno (ci sono numerosi errorini) quel

"la moglie del protagonista incolpa il protagonista"
NON SE PO' LEGGE!!!
con

la moglie del protagonista lo incolpa.

Thank.
lampard8  25/09/2010 13:24:06 » Rispondi
grandissimo commento. Io ero tre file indietro al cinema lo voglio rivedere per commentarlo poichè data la distanza credo di essermi perso qualche sfaccettatura:)