caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

INCEPTION regia di Christopher Nolan

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento logical     7 / 10  25/09/2010 01:46:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Era logico immaginare il coro di trombe per questo film, avendo tutto quello che serve per una supercalorica torta cinematografica. Ci trovi le riprese di almeno tre videogiochi da un miliardo di dollari, c'è Leo e la sua banda di amici (attenzione: gli uomini di colore stanno per essere sostituiti da mediorientali arabizzanti, segno che i nemici sono cambiati, mentre le quote rosa sono in grandissimo ribasso, sia come qualità che come numero).
Ma se ci si sforza di seguire la trama, qualcosa di buono, di nuovo - senza esagerare - c'è. Certo, gli americani leggono Pindaro e si fermano a "sogno di un'ombra è l'uomo", da noi diffuso da Leopardi, come direbbe qualunque insegnante di liceo, e da lì non si spostano se non aggiungendo qualche monopolista orientaleggiante e quaranta sparatorie da saloon. Ma a noi serve lo spettacolo per far passare un'idea, e "un'idea è come un virus, ti si fissa nel cervello e non ti lascia per tutta la vita, sì, può cambiarti la vita. Specialmente se è semplice, moolto semplice".
A qualcuno in realtà ne viene anche più di una, altri hanno bisogno di un impianto per farsene venire una di un altro, ma quello che conta è la discesa, a livelli, nell'abisso del sogno, chiunque sia il sognatore o la guida limbica. Ecco, a tratti, sempre nell'incubo liceale, appare qualcosa di virgiliano, tra la dannazione e il deliquio, ultraclassica anche la visione perennemente di spalle stile Orfeo e Euridice, e l'amata che non ha pace, e la vita da spegnere insieme, in cento comode rate, il vecchio padre, ecc. ecc., un gran ripasso direi.
Memento indagava con minore sicurezza il fragile animo umano poco sicuro della propria memoria, meno effetti speciali e più post-it, ma la sua meraviglia di una vita che ogni giorno scompariva per sempre e da ritrovare leggendo un rotolino di carta o un segno sul braccio era un vero sogno rispetto a questo bigino morfeiano da 2h e 22'. Non si chiamava Morpheus pure quello di Matrix? mmm... zzz...
pozzus  25/09/2010 02:18:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Barocco tendente al manieristico, un commento che va nella direzione del film, due specchi che si oppongono in un infinito myse en abyme..