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MINE VAGANTI regia di Ferzan Ozpetek

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Terry Malloy     8½ / 10  06/07/2010 14:12:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il trailer insulso ha insistito molto sulla dimensione bamboleggiante e divertente del film (su tutto, l'arrivo degli amici omosessuali di Tommaso..oggetivamente spassosissima), quando in verità "Mine Vaganti" è un film dal potentissimo contenuto poetico, drammatico e spirituale.
La vicenda si profila tutta in funzione di un finale strepitoso, ma esso si pone non come una scarica dell'intero fatto evenemenziale (la vicenda dei due fratelli), e quindi sostanzialmente a un flop in grande stile; piuttosto si pone come un canto del cigno, come un protrettico (trasferito in un'idealità circolare di tempo e luogo, il matrimonio e la morte della Nonna) all'intera vicenda. E il narrato, la storia sono un romanzo di formazione, un percorso all'indietro all'interno di una modernità (meridionale) che in sospeso ha tante contraddizioni. Ma la questione dell'omosessualità non è trattata alla solita maniera italiota e retorica. Il grande regista, che mette in scena una regia a dir poco sontuosa, filtra il problema in un'ottica familiare, senza dar troppo sfogo alla facile retorica dello storico confronto dialettico omosessualità/omofobia. Il "problema" dell'omosessualità è fatto scaturire da visioni più ampie: la Storia di una famiglia, l'educazione, i sogni. La nonna e il suo intenso rapporto con Nicola, cognato del marito, sembra essere sostituito dall'ambiguo menage-a-trois di truffautiana memoria (anche se rovesciato) fra Tommaso-Alba e il ragazzo di Tommaso. E il "problema" omosessuale sembra qui ridotto a un essenziale questione di chi incontri: o la splendida Alba o il ragazzo con cui puoi essere te stesso.
"Mine Vaganti" è un film bellissimo, è un film di superlativo contenuto artistico. Non ha un cedimento, una sbavatura, è un pezzo di assoluta bravura. Raffinato, elegante, divertente ma non troppo, lascia il potere del sentimento prevalere su quello della parola, della riflessione. è scritto benissimo, è recitato benissimo, è musicato benissimo. La bellezza degli interpreti è la bellezza dei personaggi, delle loro parole, dei loro sguardi. è un film che molto da insegnare, in fatto di Cinema. è un film che forse in fatto di contenuti non insegna nulla, non informa nulla sul "problema"; ma aiuta a contestualizzarlo in una visione, in una forma più ampia, più pacata, più letteraria. Valori, sentimenti semplici si esprimono ermeneuticamente ed esistenzialmente nella loro sconvolgente complessità, nel loro umano intreccio con la nostra Storia: la famiglia, l'amore, il sentimento, il matrimonio, il rapporto con l'altro. è un "emergere delle cose stesse" sempre più travolgente, che si carica fino a un simbolico e circolare (gadamer insegna) finale in cui non esistono spazi temporali, ma un'unica e inseparabile Unità: l'unità famigliare, l'unità dell'amore..anche se a tre.

"Nicola mi ha insegnato la cosa più importante: sorridere quando stai male. sorridere quando dentro senti che stai morendo".