Jolly Roger 8 / 10 02/01/2016 16:53:37 » Rispondi Col nuovo anno ho deciso di colmare questa enorme lacuna. The House of The Devil merita davvero di essere visto, è un horror adatto a (quasi) tutti i palati e può essere consigliato un po' a tutti, anche chi non ama particolarmente il genere, perché il concetto sui cui si fonda è quello di trasmettere inquietudine attraverso la rappresentazione di una situazione verosimile e attraverso l'immedesimazione con la protagonista, piuttosto che con litri di sangue o con scene orribili.
La situazione e l'atmosfera sono infatti le cose spaventose del film: una baby sitter viene contattata da persone molto strane, che abitano in una casa enorme ed isolata in campagna, per fare da balia ad una signora anziana, che sta in una stanza al piano superiore. Alla baby sitter non è richiesto nemmeno di conoscere questa persona, non la vedrà neppure: la sua presenza serve solo nel caso ci fossero emergenze… Il film è costruito tutto su questo: la paura di stare in una casa gigantesca, da soli (anzi…con qualcun altro, che però non si sa né chi sia né cosa stia facendo), sentendo però in continuazione rumori strani e notando, nella casa, particolari strani, cose che non tornano, indizi che evocano fatti tremendi.
Non mi trovo per niente d'accordo con chi boccia questo film sostenendo che è noioso perché non succede nulla. Credo anzi che questo sia il suo vero punto di forza, il fatto di trasmettere un'aspettativa carica di inquietudine e tensione che crescono sempre di più proprio frattanto che i tasselli del puzzle man mano si incastrano a comporre un quadro terrificante, un climax di suspense che è stato gestito da Ti West dimostrando una padronanza formidabile della struttura narrativa. Basta pensare alla calma iniziale, l'esasperata lentezza degli avvenimenti, l'opacità degli ambienti esterni, la staticità delle inquadrature, sembra quasi di aprire una finestra su un cielo completamente immobile, ma di avvertire allo stesso tempo quella pesantezza dell'aria che suggerisce l'arrivo di una tempesta. Da quando poi si entra nel vivo - nella casa - è tutto un avvicinarsi all'orrore, poco per volta, gradino per gradino, inesorabilmente.
Il film è anche pregevole sotto un altro punto di vista: fin dalla sigla iniziale, è palese l'intento di omaggiare il cinema horror anni '80, ma subito dopo la sigla, quando si vedono inquadrati alcuni oggetti (come un gigantesco e preistorico walkman! O la mitica camicetta a quadrettoni sopra i jeans della protagonista) ci si accorge che il film è effettivamente ambientato negli anni '80! Bella sorpresa - ed il tutto è talmente reso bene e curato - ambientazione, costumi, regia - che questo film, se uno lo vedesse senza saper di che anno è, potrebbe benissimo pensare che sia DAVVERO un film degli anni '80. Sì, non l'avessi saputo, penso che ci sarei cascato in pieno - forse solo i più sgamati potrebbero notare una maggior resa della fotografia e del colore, sia per i progressi tecnici intervenuti nel corso degli anni sia per la cura di questo aspetto, divenuta maniacale nel cinema attuale.
Veniamo ad un paio di piccole note dolenti. Il film, a mio parere, fa una caz.zata enorme, che sarebbe stato meglio evitare:
nei titoli iniziali parla di sette sataniche, auto-spoilerando in modo autolesionista tutto il film. Mi chiedo come sarebbe stato vedere questo film senza l'essere stati edotti fin dal principio su dove sarebbe andato a parare…senza dubbio io e molti altri come me l'avrebbero apprezzato ancor di più, perché la situazione di aspettativa e di suspense sarebbe stata ancor più intensa mancando qualsiasi spiegazione. L'immedesimazione con la protagonista sarebbe stata ancor maggiore, avremmo patito insieme a lei il ricomporsi del mosaico, mentre questa empatia viene spezzata all'inizio, perché questo fatto che noi sappiamo ma lei non sa provoca una frattura irreparabile fra noi, spettatori onniscienti, e lei, inconsapevole protagonista.
Non riesco a capire proprio questa cosa. Forse lo spoiler è stato messo per "mettere le mani avanti". E' indirizzato agli spettatori "di pancia", quelli che da un horror vogliono solo sangue e budella e non situazioni intriganti. Una sorta di excusatio non petita / accusatio manifesta: "scusate se per la prossima ora non succederà un ca.zzo, vi garantiamo però che c'è di mezzo una setta satanica, aspettate e alla fine non vi pentirete". Boh. Un modo per raccattare proprio tutti e a tutti i costi sopra lo zatterone, guastando un po' la visione però a chi lo avrebbe apprezzato di più senza.
Il finale non è eccezionale, ma è carino, in perfetto stile anni '80. La sigla finale con i nomi dei protagonisti in giallo in sovraimpressione, i puntini e poi i nomi degli attori, è una chicca :-)
-Uskebasi- 28/02/2016 15:03:57 » Rispondi Hai ragione, l'auto spoiler si poteva evitare, a meno che non è stato messo come ulteriore omaggio agli anni '80, magari in quel periodo si usava scrivere frasi all'inizio. Ma sto sparando a caso senza cognizione di causa, anzi credo proprio di no.
Jolly Roger 29/02/2016 11:58:22 » Rispondi sai che quello che dici potrebbe anche essere vero? da quel che mi viene in mente facendoci una rapida pensata, effettivamente negli anni 80 le frasi iniziali erano molto frequenti. In tal caso la frase messa lì in quel modo avrebbe un senso
-Uskebasi- 29/02/2016 14:59:42 » Rispondi Ah si? Io l'ho buttata là solo perché dal punto di vista del salto temporale il film è perfetto.