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THE HOUSE OF THE DEVIL regia di Ti West

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BlueBlaster     8 / 10  16/04/2012 14:51:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non è facile valutare questo prodotto, partendo per ordine:

La regia è davvero ottima ed utilizza quasi tutte le tecniche ed i clichè del genere e chiaramente vuole omaggiare tantissimi registi e film cult dell'horror.... abbiamo un inizio molto all'italiana con riferimenti a Fulci e Argento specie per le musiche e la camminata nella città...ovviamente omaggia Halloween di Carpenter in tutta la parte centrale del film ed in generale tutti gli horror-thriller con le baby-sitter o con le giovani brave ragazze toste tipiche degli slasher...il ruolo maschile interpretato da Tom Noonan (oltre ad essere lo stesso attore un villain in Manhunter) vuol far ricordare il "Tall man" di Phantasm.
Ottimi esempi di tecnica sono un paio di salite di scale della protagonista con ombra sul muro a citare Nosferatu ma molti altri prodotti....inquadrature statiche sui corridori in tipico stile Carpenter, bellissime angolature, prese dirette e davvero ben fatte e paurose le immagini "subliminali"...
Insomma il regista ha chiaramente studiato oltre ad essere un cultore horror!

La fotografia è di qualità e rende bene la volontà di collocare temporaneamente la storia nei tardi 70 o primi 80, ossia il periodo d'oro dei sottogeneri affrontati nel film, oltre che a farci penetrare tra le mura della casa

La colonna sonora non è invadente e accompagna tutto il film in uno crescere di tensione e sfocia nel finale assieme al reparto visivo...molto interessante anche la scena di lei che balla per la casa con le cuffie nelle orecchie, in cui vi è una buona trovata sonora quando apre la porta della cantina...

Bravissimi gli attori tutti ma ovviamente Jocelin Donahue che come sempre accade in questo genere di film ha sulle spalle buona parte del successo della pellicola ed appare molto credibile nel suo progressivo panico.

Il montaggio ad opera dello stesso Ti West è buono e specie negli ultimi dieci minuti dove diventa un'arma contro lo spettatore.

La trama è semplice e di certo non nuova ma efficace...Una giovane universitaria bisognosa di denaro accetta di fare la babysitter in casa di sconosciuti...la casa si trova in campagna e sin da subito i proprietari appaiono non proprio ordinari, anche se il sesto senso si fa sentire la ragazza accetta visto la somma, stranamente in gioco...
Ora abbiamo tutto un gioco del regista nel crearci empatia con la protagonista che si trova sola in una casa sconosciuta, effettivamente non sembra esserci nulla da temere ma a chi non è mai successo di autocrearsi il panico stando a casa da solo? Il gioco è tutto qui, portare i nervi dello spettatore al massimo per poi dargli il piatto forte finale..
Qui sta la differenza nel voto finale: chi riesce a farsi partecipe della storia troverà questo prodotto un gioiellino, per gli altri una noia mortale per buona parte del film... Non fraintendete c'è anche il sangue eccome e delle gran brutte facce ma non sono il nucleo centrale del film che in realtà LA PAURA DI STARE SOLI IN UN POSTO CHE NON SI CONOSCE....
Quindi un consiglio: guardatelo in divano una sera che siete a casa da soli e se quello che cercate da un horror è aver paura di alzarsi per andar in bagno dopo averlo visto con questo film probabilmente molti ci riusciranno!
Jolly Roger  02/01/2016 17:13:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
bello questo commento, stavolta concordo. Il film effettivamente si basa proprio su un nucleo centrale che è quel tipo di paura. essere soli in un posto che non si conosce, una gigantesca casa che nasconde chissà quali cose...
Effettivamente è un film che andrebbe visto quando si è in casa da soli, io non lo ero ed immagino che avrebbe reso ancora di più :-)