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DEAL - IL RE DEL POKER regia di Gil Cates Jr.

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chry2403     6½ / 10  16/01/2010 12:12:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Chi ama il poker (come me) non può che amare questo film perché ci sono tutti gli ingredienti per farglielo piacere: le star attuali del tavolo verde che impersonificano sé stessi (tranne la Tilly, chissà perché le hanno fatto cambiare nome), i tornei più importanti, le sconfitte brucianti ed una tappa del World Poker Tour. Impossibile non amare questo film per i pokeristi.

Se però andiamo a vederlo con uno sguardo più distaccato, non posso non notare come il film contenga comunque molti elementi interessanti (peraltro scopiazzati di qua e di là), ma che sia stato fatto un lavoro modesto nella loro integrazione, la mia sensazione è che manchi di fluidità per rendere piacevole la visione, anche se bisogna ammettere che ci sono delle idee apprezzabili come

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Una nota tecnica: il gioco mostrato nel film è la versione del poker denominata “texas hold’em”, attualmente la più usata nei casinò di tutto il mondo perché è appassionante, semplice da imparare e televisivamente eccellente, anche se il vecchio tipo con 5 carte in mano, sebbene ormai in disuso perchè poco tecnico ed ancora meno appassionante all'atto pratico, rende ancora meglio davanti alla macchina da presa. Giusta comunque la scelta dello sceneggiatore di aggiornarsi sul tipo di poker da usare in questo film.

Veramente odiosa al limite della spudoratezza la pubblicità ad una nota casa da gioco on-line.

Reynolds ormai ha i suoi anni e si vede, per le sue movenze rallentate, per lo sguardo spesso basso e perché non è affatto brillante, aspetto in cui svetta Harrison (il ragazzo) il quale è evidente che manca di tecnica interpretativa, ma sicuramente è più attivo, svolge bene il suo ruolo da ragazzino giovane, mal vestito ed ingenuo. Tecnicamente ingiudicabile la Elizabeth, d’altronde il suo ruolo "la ragazza di..." non le permette di esprimere granché e non credo che se ne sarebbe stata in grado, ma questo ruolo le calza a pennello per le sue limitate doti interpretative.

Non è il miglior film del poker mai girato, ma è comunque un must per tutti gli amanti del tavolo verde.