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DANCING AT THE BLUE IGUANA regia di Michael Radford

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     4 / 10  16/09/2010 10:56:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Radford riprende banalmente temi riguardanti il trasgressivo mondo del sesso a pagamento in modo sconclusionato e con una flemma a tratti insopportabile.Tutto è pervaso da una mediocrità disarmante soprattutto per via di una sceneggiatura stesa per linee guida,quindi, secondo quelli che dovrebbero essere gli intenti di base,arricchita dall'improvvisazione e dall'ispirazione del momento.L'impegno da parte delle attrici non manca, ma la storia gira a vuoto e l'attenzione per questa si attesta su livelli insignificanti.
Disagio sociale e sogni infranti,vilipendio e mercificazione del corpo ,squallore ed umiliazioni per (soprav)vivere,il tutto riguardante un gruppo di languide strippers di un malfamato locale di Los Angeles tra cui spicca la veterana coppia Hannah/Tilly.
Non basta mostrare però un bel paio di chiappe tornite e qualche esplicita scena di lap-dance per generare un interesse che vada oltre un desolante voyeurismo.Radford quindi sollecita nello spettatore solo stuzzicante bramosia per il corpo femminile, contravvenendo clamorosamente i propositi primari.La vita delle protagoniste una volta scese dal palco è troppo debole per creare la giusta empatia,non lascia nulla ,affogando nella totale prevedibilità.Il regista fallisce quindi in maniera sconcertante,vorrebbe fare una sorta di documentario sul degrado urbano e morale ed invece offre proprio ciò cui contro vorrebbe puntare il dito.Radford ancora una volta non convince e forse qui tocca il punto più basso della sua già non eccelsa carriera crollando nel ridicolo.