martina74 7½ / 10 19/07/2010 11:34:02 » Rispondi Una premessa necessaria: il mio coinvolgimento emotivo in questo film è stato fortissimo, per diverse ragioni, quindi mi è difficile essere obiettiva. Quando Lucchetti - senza troppo paraculismo ma a orologeria - cerca la lacrima, in me l'ha trovata senza nemmeno troppa fatica. Detto questo, La nostra vita si regge sull'interpretazione monumentale di Elio Germano, che non sembra nemmeno recitare e, secondo me, a tratti improvvisa perfino, andando oltre copioni e indicazioni registiche. La figura di un papà vedovo che si perde nella fanghiglia di appalti e subappalti, oltrepassando i confini della sua onestà di fondo per contentare i suoi bambini, è dura, reale: commuove e al contempo innervosisce. Ottimi i comprimari, bello lo script. Insomma, senza obiettività mi ha fatto piangere come una disperata... con obiettività è un bel film e il premio a Germano è meritatissimo.
gerardo 20/07/2010 17:40:18 » Rispondi E' che tu diventi sensibile non appena in un film vedi un cantiere. Deformazione professionale. :PPP
martina74 20/07/2010 20:03:45 » Rispondi Proprio a quello alludevo... guarda, vedere certe palate d'intonaco buttate così alla carlona mi deprime!
Jellybelly 20/07/2010 17:52:03 » Rispondi Concordo.Tra l'altro pensa che simpatico guascone: sono andato a vedere questo film assieme a mia moglie, prossima al parto, senza avere idea della trama...Non l'ha presa benissimo.
martina74 20/07/2010 20:05:42 » Rispondi Beh, in effetti magari due righe di trama potevi leggerle!
Io non ho resistito quando il bambino più grande fa pipì a letto ed è talmente prossimo al pianto che, quando il papà gli chiede se sta bene, riesce a rispondere solo con il pollice alzato. Come l'ho capito quel bambino (e non faccio la pipì a letto, almeno non negli ultimi due o tre mesi)!