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WALL STREET: IL DENARO NON DORME MAI regia di Oliver Stone

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lamagicaV     5 / 10  30/10/2010 17:58:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Commento non positivo. Sicuramente non del tutto negativo, ma non è un film che mi sento di consigliare. Se non magari in streaming quindi aggratis.

Impressioni:
- Michael Douglas è invecchiato veramente tanto.
- Shia LaBeouf ha dimostrato di essere un attore completo. Dopo diverse parti di avventura/azione, si è calato perfettamente ed in maniera egregia in un personaggio molto emotivo, quasi al limite dell'instabilità. Bravo lui. (Non c'entra, ma mi sembra sia dimagrito veramente molto.)

Cose negative:
- la lentezza. Il film procede molto lentamente, con pochi colpi di scena e quei pochi che ci sono non sono sufficientemente enfatizzati da colpirti.
- la mania delle riprese a "tutto tondo". Ci sono diverse scene nelle quali Oliver Stone inizia a far ruotare la camera anche oltre i 360°. Non mi sembra una tipica caratteristica del suo modo di gestire la regia, forse sbaglio però. Cmq mi ha dato un effetto mal di testa piuttosto fastidioso anche perchè queste scene così "rotatorie" non avevano poi un punto di arrivo ben individuato e, se anche c'era, la rotazione impiegava troppo tempo per giungere al punto.
- trama sottile, quasi inconsistente
- per le mie miserissime se non inesistenti conoscenze di borsa, c'erano un po' troppi riferimenti al mondo finanziario che quindi non mi hanno permesso di poter comprendere a pieno ogni battuta e situazione.
- premetto che è una cosa che NON SOPPORTO. Il povero Shia LaBeouf aveva un doppiatore differente da quello che ha sempre avuto nei suoi film precedenti. Fra l'altro, ormai che gliela cambi (DANNAZIONE!), era il caso di scegliere un doppiatore con una voce meno bambina e più espressiva. Non era per niente adatta nè a Shia stesso nè tanto meno al personaggio che interpretava. Ovvio, la propria voce non è una cosa che si sceglie nè tanto meno esiste uno standard di timbro di voce per determinate classi di personaggi, però in un doppiaggio è una cosa che ti puoi permettere di gestire a tuo piacimento…

Cose positive:
- sulle doti di Michael Douglas non perdo neanche tempo.
- come anticipato sopra, un ottimo Shia LaBeouf. E' stato veramente capace di trasmettere quella grinta mista a insicurezza e quella sofferenza propria del suo personaggio senza caricaturarlo. Inoltre, sottolineando anche la carenza del doppiaggio, è ancora più evidente come sia stato bravo a comunicare il suo personaggio
- la colonna sonora. Veramente azzeccata e perfettamente in sintonia con le scene.
- ottime interpretazioni anche della (mitica) Susan Sarandon e di Josh Brolin.
- le caratterizzazioni (purtroppo non di tutti i personaggi) erano ottime: Michael Douglas/Gordon Gekko, Shia LaBeouf/Jake Moore, Josh Brolin/Bretton James e pure Susan Sarandon/Sylvia Moore sebbene forse la caratterizzazione di quest'ultima fosse un po' troppo esagerata.

Punto positivo-non positivo:
una cosa che mi è sembrata positiva è stata il fatto che per tutta la durata del film sei spinto prima ad aver fiducia nei personaggi, poi a ritenerli delle pessime persone, poi nuovamente delle buone persone e così via. Insomma, cambi continuamente giudizio sul personaggio stesso: quando ormai sei sicuro che sia lui il "colpevole", scatta qualche molla nella testa per cui ti convinci del contrario per poi tornare a quella convinzione.
Ho scritto che è un punto positivo/non positivo perchè non so se l'effetto sia voluto o se invece sia semplicemente dovuto al fatto che la trama è di per sè inconsistente e talmente labile da lasciare molto spazio ai "vaneggiamenti" della mente.

Mi resta un grosso punto interrogativo su Carey Mulligan perchè non l'ho vista in nessun'altra interpretazione (anche se è parte del cast di un buon numero di film che voglio vedere).
Nel senso che il suo personaggio non era ben caratterizzato, era piatto e piagnucoloso, con poco carattere e poco spessore. Quindi non ho ancora idea se lei valga la "nomenclatura" di attrice o se, come accade spesso, sia lì così per sport e abbia qualità di recitazione pari a 0. (Sebbene abbia anche ricevuto una nomination all'Oscar…)

Ah, aggiungo per "deformazione professionale", placement di brand italiani (Bulgari e Ducati) mascherati sommariamente bene. Brand Heineken invece palesamente messo lì per pubblicità. (mai cmq come accade nei film italiani. siamo ancora molto ma molto indietro nell'integrazione di brand all'interno delle scene. Maschi contro femmine: l'ultimo esempio disastroso di placement per niente mimetizzati)