Chiudi finestraHAPPY FAMILY regia di Gabriele Salvatores
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Jellybelly 
7 / 10 29/03/2010 11:45:33
» RispondiGraziosissima commedia a carte scoperte di Salvatores, che rialza la testa dopo il pessimo "Come di0 comanda" grazie alla sceneggiatura di un ragazzo vincitore di un premio cinematografico. Molto facili i riferimenti a Pirandello, e proprio le parti metacinematografiche sono quelle che funzionano di meno: troppo sempliciotte per raggiungere l'obiettivo, soprattutto nella seconda metà del film. Però i personaggi sono azzeccati e si ride sul serio, anche in modo pecoreccio ma intelligente (come nella parte della massaggiatrice cinese).
Certo, il citazionismo si spreca (oltre a Pirandello, tutto l'impianto familiare è preso esattamente da Wes Anderson ed i suoi tenebaum, e non si perde occasione per riproporre la classica battuta de "Il sorpasso" di Risi: "perbacco, bella donna", dopo pesanti insulti alla madre dell'interlocutore), però Salvatores lo dichiara senza remore, ed alla fine questo atteggiamento paga.
Molto bravi tutti i protagonisti (la Bilello, poi, è incantevole), con nota di merito al sempre eccellente Bentivoglio.
Strepitosa come sempre la tavolozza di colori di cui dispone Italo Petriccione, che si conferma il miglior direttore della fotografia che abbiamo in Italia.
Ah, un'ultima cosa: che bellezza vedere un film italiano senza essere bombardati da pubblicità nemmeno troppo occulte di automobili, acque minerali, banche, computer e cellulari. Può piacere o meno, ma Salvatores fa ancora cinema per il gusto di fare film e non marchette.
Noodles_ 30/03/2010 15:09:55 » RispondiPermettimi una domanda che non c'entra col film:
ma quei simbolini che avete vicino al nick con che criterio li modificate (una volta il fulmine, una volta il pallino rosso, una volta la stellina...)? E ciascuno ha un significato diverso, a parte quello di collaboratore? Scusami ma mi incuriosisce sta cosa! :)
Noodles_ 30/03/2010 23:18:38 » RispondiNessun moderatore che mi risponde?
Ok, resto nell'ignoranza...
Jellybelly 31/03/2010 12:54:28 » RispondiScusami ma ero fuori; però ti ha risposto già il mio collega Lot.
Io in realtà mi sto battendo con vigore per ottenere come simboletto la Pucca, ma ancora non sono riuscito a spuntarla.
Lot 31/03/2010 08:03:11 » RispondiCiao, il fulmine è riservato ai moderatori, per i colori delle stelline, vedi qui
www.filmscoop.it/staff
martina74 31/03/2010 12:19:52 » RispondiConcordo in toto! Mentre finiva il film, mi sono girata verso il moroso e oltre a chiedergli se aveva delle "necàrti" gli ho detto che mi ricordava proprio Wes Andreson...
Jellybelly 31/03/2010 12:53:31 » RispondiEcco, a noi che ci piace Wes non può che piacere anche un bell'omaggio a Wes.
TimBart 03/04/2010 18:10:40 » RispondiLa pubblicità più evidente è quella della nastro azzurro oltre che intimissimi, per il camion iveco non credo sia pubblicità, non è che si possono coprire i marchi delle automobili,sarebbe ridicolo visto che comunque i modelli sono sempre piuttosto riconoscibili. Cmq discreto, pubblicità che non infastidisce, messa nei punti giusti visto che tanto cmq la devi mettere per forza...
arturo 29/03/2010 12:16:12 » Rispondiconcordo su tutto (specie sull'incantevole Bilello). però io ricordo un sacchetto di Intimissimi in primo piano, come un cazzotto in un occhio, e un'insegna della Alleanza Assicurazioni sopra un palazzo, grande mezza inquadratura.
Jellybelly 29/03/2010 12:33:24 » RispondiNo, io non c'ho fatto caso; è possibile, ma il fatto che non me ne sia accorto significa che perlomeno erano fatti con discrezione...
L'unica pubblicità evidente (e voluta) che ho visto è stata quella dello zuccotto di Cucchi...Che tra l'altro sottoscrivo: gran pasticceria, Cucchi.
arturo 29/03/2010 12:39:43 » Rispondinella scena del sogno della (meravigliosa! adorabile!) Bilello, lei sul tram tiene sulle gambe un vistosissimo sacchetto di Intimissimi. Nel camera-car fra Bentivoglio (fantastico, ma mai come la Bilello) e il figlio si vede sullo sfondo un palazzo con un'enorme insegna delle assicurazioni. Ci ho fatto caso proprio perché spiccavano in un film per il resto di indiscutibile eleganza.