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DEMONI regia di Lamberto Bava

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Spotify     7 / 10  27/09/2016 22:26:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Finalmente ho visto quello che è probabilmente (assieme a "Zombi 2" di Fulci), lo splatter italiano più famoso di sempre. Che dire, un gran bel film! Mi è piaciuto molto, e secondo me, rispetto alle pellicole del terrore del giorno d'oggi, "Demoni" è avanti anni luce. In questo validissimo b-movie, Lamberto Bava ci butta dentro tutto quel che si sentiva, senza fare troppi ragionamenti o riflessioni, è andato diretto. Alla fine ha sfornato un prodotto molto fracassone e sanguinolento ma allo stesso tempo raffinato. Si perchè, pur premettendo che Lamberto non sia un gran regista, qui non si può non dire che gira un film che ha un carattere, una sostanza. Il primo punto cardine di "Demoni" però, è senza dubbio la strepitosa colonna sonora, metà disco/dance e metà hard rock/heavy metal. La parte disco è composta dal quel genio di Claudio Simonetti, il quale secondo il mio modesto parere, tira fuori una delle musiche più azzeccate per un horror italico anni 80. E' una musica ballabile, ma allo stesso tribale e incutente inquietudine. L'altra parte della colonna sonora ha in repertorio tutti grandi brani metal usciti in quegli anni e abbiamo artisti quali Scorpions, Motley Crue, Saxon e Accept (mamma mia "Fast as a Shark"). Per un amante del genere come me, non si poteva chiedere di meglio. D'altronde non è la prima volta che canzoni heavy metal vengono utilizzate in pellicole horror nostrane anni 80, basti pensare che Dario Argento mise nel suo "Phenomena" uscito sempre nel 1985, 2 brani di due leggendarie band del metallo pesante, vale a dire Iron Maiden e Motorhead. Detto questo andiamo a vedere invece come la regia di questo film sia stata così efficace: innanzi tutto Bava crea un'atmosfera davvero sinistra e opprimente, quasi sin dall'inizio, si respira un'aria malsana, rarefatta e si ha la sensazione che il marcio (nel vero senso della parola) stia per invadere il film. Quest'ultimo tende man mano a diventare sempre più claustrofobico, fino a che, scoppia il pandemonio più totale. La tensione accumulatasi fino ad allora esplode in un'orgia di sangue e violenza e da li in poi entrano in scena i meravigliosi effetti splatterosi creati dal mitico Sergio Stivaletti. Il trucco e il make-up dei demoni è davvero spettacolare, specie per quei tempi. Scene sanguinose sempre credibili e trasformazioni che mettono davvero i brividi. C'è da dire che la seconda trasformazione (quella della ragazza), avviene in maniera molto simile a quella di David Naughton in "Un Lupo Mannaro Americano a Londra" di John Landis, uscito nel 1981. Si, perchè fra diversi primi piani di Bava su svariati dettagli della donna che mutano mostruosamente e una modalità di metamorfosi molto simile, la scena in questione, per quanto affascinante a raccapricciante, è scopiazzata dalla celeberrima sequenza dall'horror di Landis. Tra le varie scene che sono impossibili da dimenticare, e che hanno segnato la storia del cinema dell'orrore made in italy, si citano quella della prima trasformazione, sequenza letteralmente rivoluzionaria per l'epoca. Poi è da citare la suddetta seconda trasformazione, poi la scena dove uno dei mostri cava gli occhi al cieco (scelta questa abbastanza ironica da parte di Bava) e soprattutto l'episodio dove dalla schiena di uno dei demoni, fuoriesce un'altro mostro. Quest'ultimo è certamente il momento cult del film, ed è quello che è rimasto nell'immaginario collettivo di tutti. Il ritmo è dinamico, ok che la durata del film è di 90 minuti scarsi, però Bava struttura la pellicola in maniera semplice ma allo stesso tempo possente. La prima parte è senza dubbio quella più misteriosa, e nella testa dello spettatore già cominciano a frullare tante domande. La seconda è quella più concitata, dove assistiamo alla lotta per la sopravvivenza dei protagonisti contro i terribili esseri. Qui però, il regista non disdegna di costanti momenti più cauti alternati a pesanti esplosioni di violenza. C'è un ottimo bilanciamento tra le due cose e c'è da riconoscere l'intelligenza e la furbizia del director, il quale, se si sarebbe dedicato a girare esclusivamente scene di sangue, avrebbe finito per annoiare. Invece con l'immissione di alcune sequenze più introspettive, il regista crea un secondo tempo gustoso, il quale pur essendo pieno di splatter, non perde l'atmosfera malsana e misteriosa della prima mezz'ora. La suspense è un altro fattore che è risultato determinante per la riuscita di questo film. Bava riesce a mantenere la tensione alta, quasi fino alla fine, e come si sa, la suspense in un horror è tra le cose più importanti. Al contrario di quanto si potrebbe pensare, questa pellicola non è solo sangue e squartamenti, ma ha alcuni passaggi che sono davvero inquietanti, grazie appunto ad alcuni movimenti della macchina presa davvero suggestivi. Tutto ciò, è inoltre condito da una bella fotografia, avente delle particolari tinte blu-rosse, le quali sembra tendano quasi al gotico. La fotografia gioca un ruolo importantissimo nella pellicola, difatti essa esalta molto i tratti estetici dei mostri, risalta l'atmosfera lugubre e rende particolare anche la sala del cinema. Mi è piaciuto soprattutto quando Bava, ha utilizzato quei toni bluastri, scelta interessante. Il director dimostra ulteriori capacità nelle scene degli interni, ovvero: la pellicola, a parte in qualche fugace sequenza, è interamente girata all'interno del cinema, e Bava è bravissimo a non rendere mai noioso il film. Si, perchè più passa il tempo, e più il "Metropol" diventa un ambiente sempre più claustrofobico, sempre più opprimente. Inoltre è molto grande, quindi rende difficile un sopraggiungere di disinteresse per lo spettatore e anzi, lo rende disorientato e impaurito, visto che, da qualsiasi angolo può sbucare una delle terribili creature. Ad ogni modo resta il fatto che la scenografia è valorizzata alla grande dal regista, il quale la rende davvero inquietante. Il finale non è facile da descrivere, in quanto da una parte ha una solidissima struttura, è avvincente e conclude in maniera quasi perfetta la pellicola, ma dall'altra parte, specie in quella dove i superstiti sono rimasti solo in due, è incredibilmente trash. Ma andiamo più nel dettaglio: riguardo i lati positivi, mi è piaciuto molto il fatto che le sorti dei due soli superstiti, sono in bilico per ben 3 volte nell'arco di 15 minuti, segno evidente che Bava non voleva dare al suo lavoro un epilogo scontato e stereotipato. Si susseguono per di più, un paio di colpi di scena interessanti. Poi, come ho detto prima è anche un finale coinvolgente e che conclude nel più degno dei modi il film. Riguardo quel sopracitato lato trash invece, dico che tutta la sequenza di Urbano Barberini che ammazza i mostri guidando una moto, è davvero pacchiana. Magari è una scena bella dal lato visivo, ma da quello logico è di un'idiozia sconcertante. Ma anche il momento in cui, sempre Barberini ammazza i demoni con le eliche dell'elicottero precipitato nella platea (altra trashata clamorosa), non è meno cretino. D'altro canto, in questi horror italiani anni 80, alcune scelte discutibili si trovano sempre, è normale. Tuttavia, difficilmente non si storce il naso. Purtroppo i fattori negativi non finiscono qui, anzi, perchè Demoni, pur essendo una pellicola godibilissima, presenta parecchie pecche. Innanzitutto partiamo dal fatto che Bava non cura minimamente i personaggi, tutti restano nell'anonimato, nessuno salta all'occhio dello spettatore, nessuno è interessante. Inoltre alcuni dei soggetti, manco sono resi tanto credibili. Il cast è davvero scadente, non vale la pena nemmeno concentrarsi su un attore in particolare, in quanto sono tutti anonimi, nessuno è carismatico, ognuno svolge il minimo sindacale. Per carità, non chiedevo interpretazioni alla De Niro o alla Nicholson, anche perchè negli horror italici come questo, le performance del cast passavano spesso in secondo piano, però un minimo di decenza in più non avrebbe guastato. La sceneggiatura è parecchio mediocre, tante cose non funzionano: prima di tutto non è chiara la reale causa attraverso la quale le persone si trasformano in demoni. Poi, chi era veramente l'uomo mezzo mascherato? Sembrerebbe che il finale risolva l'enigma, ma non è affatto così. L'intromissione nella vicenda di quel gruppo di cocainomani l'ho trovata totalmente fuori luogo. Alcune situazioni potevano venir scritte meglio (vedi spoiler) ed altre potevano essere meno inverosimili (vedi spoiler). Zero trattazione dei personaggi. Dialoghi sciocchi, forse la cosa peggiore dello screenplay. Altra cosa che rende perplessi, è la figura della commessa che controlla i biglietti all'entrata della platea, all'inizio infatti sembra che faccia parte di tutto il "sistema demoniaco" ma in seguito viene uccisa come tutti. Forse di buono c'è solo qualche buon colpo di scena.

Conclusione: horror nostrano succulento, ennesima dimostrazione che noi italiani, nei bei tempi andati, riuscivamo a sfornare validissimi prodotti in questo genere. Gli effetti splatter sono splendidi e la regia è pregevole. Malgrado i difetti grossolani, "Demoni" è un film di paura che consiglio vivamente, almeno agli amanti dell'horror.

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