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STAR 80 regia di Bob Fosse

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stratoZ     6½ / 10  08/03/2024 12:47:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

"Star 80" è un film che apparentemente ha mood da thriller erotico, un po' rimandante a quello stile può ricordare alcuni film di De Palma negli stessi anni, purtroppo però, in realtà è un biopic.

L'ultimo film di Bob Fosse non è minimamente ai livelli di quella splendida tripletta degli anni 70's, suo periodo d'oro ma oltre al calo qualitativo si può parlare anche di una differenza stilistica e soggettistica abbastanza rilevante, ciò che ne esce fuori dopo la visione è un disperato ritratto della gelosia in un ambiente di mascolina tossicità, vari sono i punti di forza del film, tra questi c'è l'interpretazione di un grande Eric Roberts, qui in un personaggio totalmente ossessionato fino all'allucinazione dalla bellezza abbagliante della moglie, Dorothy Stratten - interpretata da una Mariel Hemingway non eccezionale -

I due si conoscono mentre fa la cameriera, ancora giovanissima e lui molto più grande, da qui nasce questa storia d'amore e di successo, con lei che grazie anche al suo aiuto diventerà una modella e farà carriera sia con Playboy che nel mondo del cinema.
Col progredire della trama si nota quanto effettivamente cambino i rapporti con l'ascensione dello status di lei, passata dall'essere una ragazza comune, seppur molto attraente fisicamente, all'essere una delle modelle più celebri, nonché anche attrice impegnata in grandi produzioni, questo causerà un progressivo distacco da parte di Dorothy nei confronti di Paul, ormai apparentemente impotente nei confronti della moglie la quale si fa sempre più sfuggevole a causa dei continui impegni determinati dalla professione, oltre che dalla nascente infatuazione nei confronti del regista con cui sta lavorando - che nel film si chiama Aram, nella realtà era Peter Bogdanovich -.
Questa situazione porterà sempre di più Paul alla disperazione fino al tragico epilogo.

Fosse dirige un film quasi soffocante, complice l'ingombrante presenza del marito, con la sua crescente disperazione e l'estrema gelosia nei confronti di Dorothy, giocando molto con la psicologia dei personaggi e con quella sensazione di irraggiungibilità di una donna che un tempo lui stesso aveva scoperto, verso la quale inizia a dimostrare già una sintomatica gelosia quasi nell'immediato.

Dalle tinte cupe e con una rappresentazione abbastanza grezza, sicuramente non è tra i migliori lavori di Fosse, ma comunque è un discreto biopic nonché la messa in scena di un terribile episodio di cronaca nera, dalla valenza attualissima ancora oggi.

Nota di merito per la colonna sonora, anche se non siamo nel territorio del musical tanto caro a Fosse, la musica è sempre ben presente e lui ci delizia inserendo parecchi pezzi a cavallo tra sessanta e settanta, tra Billy Joel, i The Band e gli Steppenwolf.