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INVICTUS regia di Clint Eastwood

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miciopasticcio     6½ / 10  10/03/2010 21:02:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Invictus, ovvero "colui che non è stato sconfitto", titolo molto bello per un film che parla di un uomo che è riuscito a mantenere la propria integrità anche dopo una prigionia durata ventisette anni.
Attenzione però, perché non si tratta affatto di una biografia: non c'è traccia degli anni che hanno preceduto l'arresto di Mandela e anche la sua attività politica durante la presidenza, nonché la sua vita privata, rimangono sempre sullo sfondo. Eastwood si concentra esclusivamente su un episodio che vuole essere paradigmatico dell'attitudine politica del neoeletto primo presidente nero del Sudafrica, della sua lungimiranza e del suo elenco delle priorità, al cui primo posto c'è la riconciliazione nazionale dopo gli anni dell'Apartheid: l'interesse nei confronti della squadra nazionale di rugby, sport seguito esclusivamente dalla popolazione bianca, e il sostegno ad essa durante tutta la fase dei campionati mondiali tenuti in Sud Africa proprio in concomitanza con i primi mesi di governo.
Nonostante la retorica non sia assente dal film, soprattutto nei dialoghi tra il fantastico Freeman (molto verosimile nella parte di Mandela e tenerissimo nella sua andatura un po' dinoccolata!) e il più modesto Damon (davvero poco espressivo), tuttavia l'operazione dell'ex Dirty Harry (che qualcuno ha brillantemente definito "repubblicano illuminato") appare sincera, se non altro alla luce di precedenti ottimi film quali Gran Torino o, molto più indietro nel tempo, Bird (forse il film che mi ha fatto innamorare del cinema di Eastwood), nei quali appare evidente l'umanità' del regista e il suo interesse per l'integrazione delle minoranze.
Eppure il film non convince del tutto: alcune scene risultano troppo didascaliche

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e, cosa forse ancora più grave, la narrazione, di per sé già molto lineare, è priva di tensione: non c'è un vero e proprio momento di climax che tenga inchiodato lo spettatore davanti allo schermo o lo faccia dubitare del finale, il progetto di Mandela giunge a compimento senza grandi difficoltà.

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D'altra parte è anche vero che in un film che si propone come realistico e biografico non potevano esserci invenzioni arbitrarie.
In definitiva Eastwood porta a termine coerentemente il suo progetto, tuttavia Invictus riesce a dare un'immagine solo parziale della figura di Mandela, rimanendo sempre a un soffio dall'agiografia; alla fine si esce dal cinema con un senso di insoddisfazione e con la sensazione che il film manchi di qualcosa per poter essere considerato veramente riuscito.