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LA PRIMA COSA BELLA regia di Paolo Virzì

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ferro84     8 / 10  29/01/2010 02:17:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
C'è modo e modo di ritornare nei luoghi della propria infanzia, Virzì lo fa raccontando una storia dove usa il suo vissuto non per raccontare ma per dare forza al racconto.
Il ritorno alle origini non è un paravento per coprire la mancanza di idee ma un modo per rafforzare, emozionare e portare in scena un ritratto di famiglia così dettagliato e profondo da lasciare senza parole.
Ogni personaggio che compare in questo film è ben raccontato VIVA D.IO senza i soliti, odiosi stereotipi!
Protagonisti non è più la solita famiglia borghese ma il ceto popolare raccontato senza mitizzazioni o censure però con tanto amore......strano per essere un film italiano.
Poi Mastandrea è veramente incredibile, è impossibile non avere feeling con il suo Bruno, tremendamente problematico ma così reale.
Riuscire poi a farmi piacere Claudia Pandolfi poi è un miracolo, la detesto e sono prevenuto, però qui mi piace.

Unico neo un eccesso di sentimentalismo stilistico, troppe canzoni nostalgiche insieme a una colonna sonora troppo sentimentale.
In alcuni momenti topici, come la morte della madre, bisogna imparare da Clint Eastwood ovvero soffermarsi sulle piccole cose, su un oggetto, un ricordo, in simbolo, senza strombazzare per ore con la madre morente, troppo facile e poco spontaneo.
Non è un caso che l'apice emotivo si raggiunge nel racconto delle rispettive reazioni alla morte.

Comunque il punto forte è il ritratto di famiglia ecco se Baaria avesse avuto la stessa attenzione sulla scrittura dei personaggi forse avremmo potuto tifare per lei agli Oscar.
Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  29/01/2010 09:31:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sai che quando ho visto questo gioiellino ho pensato proprio a Baaria? 40 milioni di euro per non dir nulla, mentre Virzì con pochi, semplicissimi movimenti di mdp ed una scrittura brillante delinea il passato (suo, della Sandrelli, non importa: sono storie universali) con una profondità che Tornatore si sogna.
Questo è il cinema italiano che mi piace, incarnato nello sguardo da cane bastonato di Mastandrea, più reale di qualsiasi belloccio tornatoriano
ferro84  29/01/2010 10:55:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Io non ho capito l'uso della pellicola colorata.
I ricordi affiorano in un colore di ocra gialla acceso e ci sta, solo che se ci fai caso verso il finale, con la mamma che torna a casa, sebbene siamo nel persente si usa di nuovo questo colore.
Anche quando Mastandrea si confronta con la sorella ci hai fatto caso anche tu o me lo sono sognato?

Comunque Mastandrea è veramente eccezionale, oltretutto quel poveraccio ha fatto una gavetta infinita in piccoli ruoli.......e poi dicono che la bellezza e le raccomandazioni non contano.
Certi attori italiani secondo me danno il **** ;)

Invia una mail all'autore del commento LukeMC67  30/01/2010 02:14:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
caro ferro84, forse tu sei nato proprio nell'84 e dunque non sei un "vekkiarello" come me che ho 42 anni... Dunque, ai tempi della mia infanzia (che sono quelli dei bambini mostrati nel film) le fotografie si stampavano su pellicola Kodachrome. La caratteristica tipica di quelle stampe era che esaltavano moltissimo le tonalità del rosso, esaltazione che aumenta nel tempo, man mano che la carta Kodak si usura. Se hai modo di guardare vecchie foto anni '60 o '70 stampate in Kodachrome (sono inconfondibili: sul retro riportano il logo Kodak ripetuto in diagonale!), noterai che le più esposte alla luce hanno perso le tonalità verdi e soprattutto blu lasciando solo i gialli e i rossi. Sempre se hai osservato bene il film, nella parentesi anni '90 (quella della morte del padre, per intenderci) il direttore della fotografia ha scelto una tonalità decolorata, in stile "Salvate il Soldato Ryan" che in effetti imperversava in quell'epoca. L'utilizzo nel finale dell'"effetto-Kodachrome" per il presente indica quindi una sorta di ritorno all'infanzia, di regressione allo stato di bambini che la famiglia -ormai completamente riunita nella casa materna in tutte le sue "antiche" componenti rimaste in vita- suscita nei fratelli pienamente riconciliati e pronti finalmente a crescere una volta morta la mamma.
peter-ray  01/02/2010 21:23:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
WoW

Ma io tutti sti particolari nel film non li avevo proprio notati.
Eppure le fotografie Kodachrome me le ricordo bene.

E' chiaro che ora la curiosità mi porterà a rivederlo di nuovo.
Sta trovata è geniale.
Invia una mail all'autore del commento LukeMC67  07/02/2010 23:16:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
...e qualcuno ricorda le cartucce Super 8 sempre della Kodak?!?... E ricorda come venivano i filmini girati con quelle cineprese?!?
ferro84  30/01/2010 10:19:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grande grazie per la spiegazione.
Un bel particolare stilistico che mi fa ancora più apprezzare il film
arturo  30/01/2010 11:44:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ottima spiegazione. un solo appunto: la morte del padre è da collocare verso la fine dei '70/inizio '80, come denuncia il Born To Be Alive (1978) che segna il passaggio. D'altronde, se la storia inizia nel '71, e il ragazzino ha circa 7-8 anni, quando lo ritroviamo circa 15-16enne (scena dell'ospedale) la data dovrebbe proprio quella
amterme63  31/01/2010 19:33:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tanto più che nella scena del cimitero viene inquadrata anche la tomba della sorella di Anna, la quale porta la data del 1982 (o 1986, non ricordo bene). La sorella di Anna era ben presente al funerale del padre !!
Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  29/01/2010 11:00:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Guarda, ti dirò che alle variazioni cromatiche non ho prestato particolare attenzione...
Mastandrea è sempre più bravo, a me è sempre piaciuto ma prima non se lo filava nessuno e si riduceva a prendere parte in commedie non di particolare richiamo. Ora finalmente anche il cinema si è accorto delle sue potenzialità: è l'unico attore italiano della sua generazione che con uno sguardo ti regge un film.
Oh, guardati pure "io la conoscevo bene" di Pietrangeli, per favore.
ferro84  30/01/2010 11:39:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il mulo è al lavoro ci vorrà un pò però ;)))