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GIUNGLA D'ASFALTO regia di John Huston

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stratoZ     8½ / 10  26/04/2024 11:57:25 » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Grandissimo film di Huston, una delle sue opere più famose e tra i capostipiti del caper movie moderno e del poliziesco, uno dei film in cui l'autore esce dai canoni del noir, lo stravolge a favore di una maggiore quantità d'azione e della ricerca di un piano elaborato che farà scuola più avanti nel decennio, influenzando oltre che altri cineasti americani anche diversi autori europei.

L'opera si può facilmente dividere in due parti, la prima a detta di molti non tanto riuscita, è una minuziosa preparazione del piano e presentazione dei personaggi, posso capire che effettivamente qui il quantitativo d'azione è parecchio limitato, restando spesso in dialoghi serrati in interni che siano tra il corpo di polizia o i vari organizzatori del piano per questa grande rapina, mostrando fin da subito la vera natura ingannatrice dei caratteri, dal poliziotto costantemente corrotto all'allibratore in bancarotta che proverà a fregare i suoi stessi compagni, fino ad arrivare agli effettivi organizzatori del piano, prevalentemente delle personalità in bisogno di soldi che in un modo o nell'altro vogliono fare un grande colpo per uscire poi dal giro - questo elemento verrà ripreso poi in chissà quanti film simili -

Huston nella seconda parte invece, va molto più a piede libero. una volta che viene messo in atto il piano ci regala delle sequenze deliziose, giocando un po' con la suspense un po' col fatalismo di fondo della vicenda, a partire dalle splendide inquadrature che ci regala durante il colpo, vogliamo parlare della grata che si chiude impallando i personaggi proprio prima di uscire? Facendo semanticamente intuire l'infausto destino a cui andranno incontro, prima sfruttando la tensione della fuga, con quello sguardo attraverso le finestre del palo che spia i poliziotti arrivare dopo che sono suonati gli allarmi, poi tramite le fughe e i continui ricatti e controricatti che avvengono anche tra i membri del colpo stesso.

Nella parte finale vi è un progressivo disciogliersi della vicenda, alla quale la polizia verrà efficacemente a capo, pian piano i membri complici del colpo cadranno, tra chi muore in circostanze fortuite e chi viene incastrato dai testimoni, come dice Erwin stesso, aveva calcolato tutto alla perfezione, non poteva prevedere questo accanimento del fato.

Huston dirige un'opera ormai diventata iconica, ma oltre alla splendida regia dell'autore ciò che colpisce sono le ambientazioni, con quel bianco e nero così suggestivo, e le scenografia della città, prettamente notturna in un'immersione del contesto che è straordinaria, il regista ci porta in un mondo fatto di sigari, wiskey, cappelli fedora, scommesse sui cavalli, ci porta nei fumosi locali della malavita o in un elegante salottino di un allibratore con troppe spese da sostenere, in una Chigago di fine anni quaranta molto affascinante, in cui le malefatte sono all'ordine del giorno, appunto come da titolo, diventata una giungla d'asfalto a cui i poliziotti cercando di dare una ripulita.