Filman 7 / 10 04/12/2017 00:22:14 » Rispondi Cosa può dare l'utilizzo di un mezzo artistico passato alla storia e all'inutilizzo nelle mani di un artista contemporaneo? Al quesito che fa sorgere l'intrecciarsi molto documentaristico e molto caotico di quarantuno elaborati cinematografici con le relative interviste e i backstage, si risponde in quarantuno modi diversi, tantissime per sperare che tutte e quarantuno siano soddisfacenti, ma è anche un peccato che non siano di più, ragionando sulla qualità del progetto. Tra un'imparziale devozione verso la prima cinepresa della storia e la soddisfazione dell'esperienza di farne uso, gli intenti audaci e significativi sono relativamente pochi: alcuni d'autore, sbilanciati sullo stile e quindi sul contrasto tra il nuovo dell'idea e l'antiquato della realizzazione, come i lavori espressionisti di Angelopoulos e ancor di più di Lynch, o di chi ha voluto rincorrere la finzione e la metacinematografia come Aranda e Lelouch; Zhang, Heneke, Ivory e Van Dormael, forse ancor più stimabili, hanno invece colto l'occasione per fare un ragionamento globale, riuscendo nell'esperimento di rompere la barriera temporale del mezzo, rispettivamente con i costumi, i documenti registrati, la scenografia e i tabù.