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IMPORT EXPORT regia di Ulrich Seidl

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The Gaunt     7 / 10  21/01/2014 18:42:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Due percorsi complementari, motivazioni differenti alla base, ma i viaggi verso destinazioni opposte sono descritti come un'opportunità da una parte per sfuggire l'indigenza di un paese che permette alcun tipo sostentamente, dall'altra un percorso compiuto da neocolonizzatori di mezza tacca con l'obiettivo di arricchirsi facilmente.
Il cinema di Seidl è durissimo ed è comprensibile, anche condivisibile in una certa misura, un rifiuto in toto perchè ti colpisce allo stomaco. Questa sua asetticità dello sguardo aumenta esponenzialmente la grande freddezza dei rapporti fra i personaggi. La giovane e attraente ucraina dovrà vedersela con una xenofobia strisciante che vedrà sempre la cosa sbagliata nei suoi comportamenti, mentre il giovane Paul si troverà attirato nelle manovre abiette del suo cognato, dove tutto è regolato e quantificato dal denaro.
Entrambi intraprendono una lotta per non perdere la propria umanità in un mondo che non ha più nulla di umano. Scelte dolorose che, come per Paul, conducono ad un orizzonte incerto e di solitudine. L'ultima immagine di Paul sembra veramente un finale chapliniano al negativo.