amterme63 7 / 10 26/04/2011 22:48:22 » Rispondi Il voto è 7 perché si tratta "purtroppo" di un cortometraggio. Avrebbe potuto diventare uno splendido lungometraggio, ampliando e sviluppando i temi, che comunque riescono a venire fuori nella loro essenza anche in così breve tempo. Prima di tutto occorre fare i complimenti per il notevole lavoro e la grande cura con cui il cortometraggio è stato ideato, scritto e realizzato. Si vede che c'è talento e mestiere dietro. Ottima l'idea, la stesura, le scenografie, le musiche, le tecniche di ripresa e anche le recitazioni. Una cosa che mi è saltata all'occhio è la grande attenzione ai particolari, fin dalle prime inquadrature, in cui si "presenta" un personaggio riprendendo in carrellata gli oggetti della sua stanza. Anche le immagini che seguono vanno attentamente esaminate, perché il minimo dettaglio è importante e fondamentale per poter poi capire la storia nel suo seguito. La concentrazione temporale comporta ellissi, semplificazioni. La storia è presentata a puzzle, con vari pezzettini che lo spettatore dovrà mentalmente "appiccicare" insieme per arrivare poi ad afferrare il quadro complessivo (la seconda visione "spiega" tutto). A parte la prima scena, la soggettiva è data dalla "vittima" e quindi vediamo lo scoppio di violenza con sconcerto e stupore e se ne rimane molto colpiti. Piano piano capiamo però la vera pasta delle "vittime"e si capisce che il movente è la vendetta (una crudelissima vendetta). Diventa allora chiaro il messaggio disvelatore del cinismo, dello sfruttamento che imperversa nel campo "artistico", dove l'inganno e l'apparenza fanno da padrone. Il carnefice in qualche maniera ha voluto dare visibilità e realtà al vero "aspetto" delle persone con cui ha avuto a che fare, togliendo loro i mezzi di cui fanno/si fa abuso (la parola per le bugie, l'occhio per le false apparenze, il naso per sniffare la cocaina). Tra l'altro ci sono diverse frasi rivelatrici che fanno riflettere e diversi "simboli" che racchiudono molti significati. Soprattutto il famoso velo del titolo pone diverse questioni. E' indubbio che rappresenta il velo che nasconde la verità (tipo Velo di Maya di Schopenhauer), d'altro canto per come viene presentato a me ha fatto venire inequivocabilmente in mente la Sacra Sindone. Ho una fantasia troppo sbrigliata? E se così fosse, che implicazioni avrebbe? Come si vede, c'è tantissimo in soli 15 minuti filmati.
E tanto altro sarebbe potuto venire fuori. Soprattutto i caratteri avrebbero potuto essere sviluppati, creando dei tipi complessi molto interessanti. Christine è chiaro che è un po' fuori di testa, che è eccessiva e contraddittoria. E' lei che prende l'iniziativa della seduzione di Jack e lo fa in modo quasi vampiresco. La relazione con Susan ne svela un lato "torbido". Tutto per lei si trasforma alla fine in qualcosa di morboso. Insomma ci si potrebbe sbizzarrire. Una cosa rimane però poco chiara. Come abbia fatto Christine a portare i due nella clinica, drogati, sul lettino. Forse c'è stata una collutazione (Jack mostra una visibile ferita sulla tempia destra). E' impossibile però che Christine abbia fatto tutto da sola. Potrebbe quindi aprirsi un nuovo filone nel film. Il dottore dirigerebbe la clinica con metodi antisindacali e vessatori. Christine avrebbe così trovato facilmente complicità e appoggio nell'odio e nel rancore del personale della clinica. Alla fine la violenza avrebbe potuto apparire anche come un segno di uno stato d'animo diffuso che non riesce più a sopportare falsità, bugie, sfruttamenti e che è pronto a scoppiare.
Cagliostro 26/04/2011 23:58:29 » Rispondi carissmo Luca, rispondo in spoiler alla questione avanzata nel tuo spoiler, premettendo che non conviene fornire queste risposte, ma nel nostro caso, perché no?
Una buona regola, quando si scrive una sceneggiatura, è quella di conoscere tutto dei propri personaggi e dello svolgimento dell'azione. conoscere anche tutto ciò (in realtà la maggior parte) che non sarà mai mostrato al pubblico. Il corto lascia intuire, ma non rivela, come Christine abbia portato Waltz e Sherman nella clinica di questi. tuttavia si può facilmente intuire che Christine, avendo pianificato il tutto e sapendo chi è Sherman e quale sia il legame fra lui e Waltz, abbia drogato lo champagne di Waltz, poi questi gli ha proposto di andare a festeggiare in un luogo più appartato (christine era in possesso del biglietto da visita di Sherman, che Waltz le dà quando sono sul balcone). mentre Christine e Waltz si spostano, la droga comincia a fare effetto e questi è colto da malore. allora Christine chiama Sherman dicendogli che il loro amico comune si sente male (sherman è presente alla festa, come ben sappiamo). Sherman raggiunge Christine e Waltz e lei lo convince a portare Jack nella sua clinica per vedere che cos'ha. è sherman dunque che l'aiuta a portare Jack nella sala dove poi sarà torturato. Poi, Christine sopraffa Sherman e lo uccide. il resto lo hai visto.
Il bello del "non rivelare" o "non chiarire" (a fronte comunque di fatti regolarmente esplicabili) è quello di "stimolare" la fantasia e la creatiavità di chi guarda. E' un pregio e non un difetto. Comunque di nuovo bravo, Carlo. Ottimo lavoro.
Luca, stavolta sei stato un po' troppo avaro con l'egregio lavoro di Carlo, una delle opere italiane più cattive degli ultimi 25 anni (corto o non corto che sia). Da adesso sei sotto il mio mirino ;)