mkmonti 9½ / 10 19/03/2010 00:43:46 » Rispondi Giorgio Diritti si conferma una delle sorprese del cinema italiano. "L'uomo che verrà" è qualcosa più di un film: attraverso gli occhi di Martina, che ha smesso di parlare per la morte del fratellino, il regista narra a suo modo l'efferata ed incribile strage di Marzabotto. La prima ora della pellicola è stilisticamente impeccabile, perdendo qualcosa nella seconda parte nel raccontare i rastrellamenti e la strage (è in questi momenti che la regia si fa più classica e didascalica, recuperando però la scena finale, semplicemente spettacolare). Recitato in stretto dialetto bolognese con sottotitoli, ottima colonna sonora, "L'uomo che verrà" avrebbe meritato non solo di essere a Venezia, ma probabilmente anche di vincere il Festival. E' di gran lunga migliore dei quattro film italiani portati in laguna e lascia seri dubbi sui meccanismi di scelta. Ci si è accontetati di Roma, dove difatti ha vinto il Marc'Aurelio, ma il tam tam che una vittoria veneziana avrebbe portato avrebbe portato molti alla visione di questo piccolo "capolavoro".