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L'UOMO CHE VERRA' regia di Giorgio Diritti

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Invia una mail all'autore del commento LukeMC67     9½ / 10  21/02/2010 17:05:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il 10 non si può dare giusto per non far torto ai Classici con la "C" maiuscola, ma questa pellicola sfiora davvero il capolavoro.
Diritti sa dare lirismo ai sentimenti più semplici e intimi riuscendo a rendere il quotidiano dell'abituale come il quotidiano dell'orrore che si scatena inesorabile in luoghi che sembrerebbero incontaminati e incontaminabili.
Mirabile (in senso etimologico!) il naturalismo con il quale Diritti descrive personaggi, paesaggi, moti dell'animo (e dell'anima) facendone un tutt'uno come nella vita reale. Il trascorrere lento del tempo ci è reso dalle variazioni meteorologiche, dalle sensazioni di caldo o di freddo che arrivano in sala fuoriuscendo dallo schermo, dai suoni della campagna che abbiamo dimenticato abitando in città.
Su tutto l'insensatezza della morte che si abbatte sottoforma di cattiveria umana, anzi della più atroce delle cattiverie: la guerra.
Grandissima fotografia, grandissimi nella loro naturalezza gli improvvisati attori, e che dire della bambina protagonista... i suoi sguardi (che sono anche i nostri) parlano più di migliaia di parole, la sua integrità non solo fisica è veramente "eroica" e ci dice che si può restare innocenti e puliti anche in mezzo a torrenti di fango: bella lezione per gli attuali tempi del disincanto.
La nenia finale che culla "l'uomo che verrà" è la scudisciata finale a noi spettatori, dimentichi delle sofferenze sulle quali si è costruita la nostra (povera) Italia: purtroppo chi rimuove qualcosa del suo passato è destinato a riviverlo.
Purtroppo.