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L'UOMO CHE VERRA' regia di Giorgio Diritti

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strange_river     9 / 10  01/02/2010 16:57:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'uomo che verrà è un film bellissimo: è vero, forte, intenso, sentito.
Realismo e lirismo le cifre stilistiche su cui poggia.
E' la storia dell'eccidio eseguito dai tedeschi nel '44 nei villaggi rurali del Monte Sole, ma, ancor prima di quello, ancor prima di quella strage, è la storia della gente uccisa lassù, una storia che siamo chiamati a condividere in prima persona, coinvolti nella loro quotidianità antica fatta di lavoro e fatica nei campi, una storia di privazioni e vessazioni secolari a cui solo si aggiungono quelle ultime dell'esercito tedesco, della religiosità semplice che da nulla potrà difendere.
E' un bravissimo regista Diritti (ma non solo regista, ha scritto il soggetto e partecipato a sceneggiatura, montaggio e pure alla produzione di questo progetto).
Egli fa del rigore di stile e di morale una componente essenziale del suo lavoro, sa tenere in equilibrio poesia e realtà in un film che è un vero atto d'amore, cosicché l'alchimia per noi non può che essere devastante, ci strazia il cuore e bruciano negli occhi le lacrime.
Ecco l'inizio con il lento movimento che pian piano fa emergere le tracce della strage appena consumata e poi subito dopo la bambina, emblematicamente muta (perché il silenzio è altissimo rispetto e ascolto, perché certe volte ci possono non essere parole di fronte all'orrore) che come una guida silenziosa ci fa strada in quegli anni di guerra: tutto viene raccontato con una fotografia che illumina la scena senza tracce di artificio, con i dialoghi naturali, quotidiani nel dialetto locale, una narrazione partecipata e vera, reale come una testimonianza.
Il lirismo è sempre sobrio (penso a quelle immagini dei partigiani sotto la neve o a quel prato che si riempie di lucciole subito finiti i bagliori del lontano bombardamento), le scene crude e ancora sobrie sono proposte come ne facessimo parte (facendoci provare nelle orecchie il fischio ottundente dell'esplosione): non si dà enfasi, non serve.
La vita continua anche dopo la strage, le angherie degli occupanti, ma anche una ninna nanna per quell'uomo che ora c'è: la dedica è a quelle donne, uomini, bambini uccisi e a tutti quelle genti che subiscono guerre che non vogliono.

Non lo dico mai, ma stavolta faccio un'eccezione perché mi esce proprio dal cuore: andate a vedere questo film, è giusto e meritevole venga conosciuto da tutti, a ricordarci di chi siamo figli.
Gruppo STAFF, Moderatore Kater  14/02/2010 20:14:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Complmenti, bel commento, personalmente trovo questo film un'autentica poesia.
Invia una mail all'autore del commento LukeMC67  21/02/2010 16:42:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ho riflettuto molto sull'ultima frase della tua bellissima recensione: non sarà che stiamo dimenticando di chi siamo figli per un'opera di grandiosa rimozione del dolore e delle complesse verità che quella "sporchissima" e crudelissima guerra hanno fatto venir fuori? Non è forse vero che chi dimentica (o rimuove) è destinato a rivivere quel che non ha voluto vedere?
strange_river  23/02/2010 20:52:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ciao luke, tocchi un tasto sensibile.
Purtroppo son portata a credere sempre più che la memoria sia in un certo senso non trasmissibile.
Con questo non voglio dire che non sia necessario raccontare o tenerla viva, ma spesso mi son chiesta come appaia ad un ragazzo di vent'anni la guerra o la resistenza.. temo che spesso sia solo un capitolo di storia sul libro delle superiori.
Leggo invece (ad esempio) il tuo commento, come altri, e vedo che hai colto qualcosa che ti è familiare, che ti è vicina che fa parte di te insomma.
(Che non ti sembri eccessivamente pessimista, in fondo ti assicuro che credo sempre che domani succederanno cose meravigliose :))
Invia una mail all'autore del commento LukeMC67  28/02/2010 01:55:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Purtroppo -o per fortuna- l'esperienza supera la narrazione. Per questo siamo destinati comunque a ricadere in errori anche gravi. Però dimenticare vuol dire lasciare un conto in sospeso, prima o poi ti si ripresenta e allora son dolori davvero. E' interessante come in quest'epoca segnata da una memoria digitale indelebile si sia perso del tutto il senso della memoria storica, cioè del nostro vissuto. E' come se anche la vita reale si fosse trasferita inesorabilmente nella dimensione digitale diventando un avatar. Intanto, però, la realtà fa il suo corso...
Clint Eastwood  01/02/2010 17:04:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bel commento e un grandissimo film, raffinato. Una volta tanto vedo una sala piena per questi piccoli grandi capolavori ... merita.

Da vedere assolutamente.
strange_river  01/02/2010 17:17:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sì, va dato il merito che gli spetta; lo sto divulgando a tutti.
polbot  01/02/2010 18:07:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
condivido. DONATELLO matematico
Cuba  01/02/2010 21:06:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bel commento e mi associo alle tue emozioni...poi io sono Bolognesee per noi la storia di Marzabotto è ancora una ferita aperta e mai rimarginata...troppo revisionismo in giro....troppa gente che vuol dimenticare e che non sa...che mette sullo stesso piano repubblichini e partigiani. Ma questo non è un film solo sul ricordo....
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  02/02/2010 13:39:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un ottimo consiglio no? Io l'ho visto l'ultimo giorno prima che lo cancellassero per far posto a Muccino e al suo alto tasso di colesterolo... non sono d'accordo con chi ha voluto mettere in risalto delle forzature sulle figure dei tedeschi... in fondo il film non si pone certo di rafforzare la crudeltà dei soldati, semmai l'insensatezza del loro eccidio... la bambina è bravissima
Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  05/05/2010 14:44:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ottimo commento Lu,hai colto stupendamente l'essenza di questa pellicola...la tua interpretazione della ninna nanna finale mi ha stretto il cuore...bravissima!
patt  06/02/2010 23:31:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Complimenti Lucilla, bel commento e bella la tua esortazione finale, l'ho visto, mi è piaciuto molto

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strange_river  09/02/2010 13:21:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie Patt! (e anche agli altri utenti, ovviamente).
Son sicura che non può non colpire un film così, anche se siamo ormai abituati alle tragedie spettacolarizzate, storiche o attuali che siano.
Ed ero anche sicura che a una persona come te sarebbe piaciuto molto. :)
strange_river  09/02/2010 13:23:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi


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VincentVega1  01/02/2010 16:59:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
che palle e io quando me lo vedo questo? amo "e il vento fa il suo giro" e qua non esiste un catzo di cinema che lo proietta.
strange_river  01/02/2010 17:14:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Insisti a cercarlo non solo per il valore della storia, ma anche perchè, secondo me, è proprio un film fatto benissimo, come li fanno i grandi registi.
Da me eravamo in una sala di quaranta (40!!) posti e alla fine eravamo quaranta persone completamente attonite, azzittite.
Invia una mail all'autore del commento Enzo001  12/03/2010 19:45:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Visto, un film vero e sentito, che mi ha scosso abbastanza.
Bellissimo commento.