caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

IL LAUREATO regia di Mike Nichols

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7½ / 10  01/09/2006 09:44:49 » Rispondi
La bellezza di questo film risiede soprattutto nel fatto che a distanza di quarant’anni tratti temi ancora attualissimi.
Lo straniamento del protagonista che lo assale alla fine degli studi,l’apatia che lo induce a non sapere esattamente cosa fare nella propria vita è quello che tutt’oggi colpisce alcuni giovani che vengono“costretti” dai genitori e da una societa’ perbenista e bigotta ad intraprendere strade solo per compiacere determinati canoni dettati dal mondo esterno.
Una volta raggiunto il diploma o in questo caso la laurea,privati di ogni obiettivo e di ogni interesse,per quanto falsato,si ritrovano spiazzati in un mondo che non conoscono affatto e che li spaventa costringendoli ad una ritirata all’interno del nucleo famigliare che li ha sempre protetti e indirizzati.
In questo caso ci troviamo di fronte ad neo laureato apatico,che pur avendo le possibilita’ di avere una carriera preferisce fare il perdigiorno in piscina o bighellonare senza meta…conseguente è il rapporto che si sviluppa con la fascinosa e ammaliatrice Sig.ra Robinson,una scossa di elettricita’ alla sua vita vuota ma anche un impegno privo di responsabilita’,che avra’ sicuramente scandalizzato l’opinione pubblica dell’epoca.
Conseguente è anche la folgorazione per la figlia di lei,una ragazza che rende “normale” il protagonista illudendolo di essere innamorato e di agognare un matrimonio come gli schemi che ha sempre seguito gli impongono.
Una volta saltato fuori il tradimento e rotti i sopracitati schemi,il protagonista si sente capace di fare tutto, anche quello di interrompere il matrimonio dell’amata per poterla riavere con se’.
Il finale amarissimo rivela la vera morale del film,un finale silenzioso ma che urla con forza attraverso le immagini dei volti dei ragazzi la disperazione di una generazione con obiettivi fittizi ,alla ricerca disperata di un capriccio da soddisfare per sentirsi “viva”.
Indimenticabile la colonna sonora di Simon & Garfunkel,bravissimi Dustin Hoffman e Anne Bancroft.