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IL FILO DEL RASOIO regia di Edmund Goulding

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Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki     8 / 10  26/05/2015 20:07:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Goulding ha sempre avuto gusto nel selezionare i soggetti letterari, artisticamente un po' opportunista come d'altronde impongono le major, snaturare il romanzo prendere le parti più fruibili e costruirci una bella storia, con Anna Karenina la MGM lo fa sfacciatamente, con la Warner decurta l'opera della Wharton, in questo caso sotto la 20th Century si ritrova a maneggiare materia di Somerset Maugham, lo smussa ma la cifra stilistica del regista nobilita l'alleggerimento della sceneggiatura.
Power non era probabilmente la faccia giusta per raccontare un cambiamento spirituale, e la parte esotica per quanto efficace in termini narrativi poco aderisce al risvolto attoriale di Tyrone Power, che per quanto fascinoso non ha il vissuto di quel che avrebbe dovuto esibire il protagonista e restituircelo segnato nel corpo come nella mente, chi invece riesce ad imprimere quel mutamento è la Baxter, la sua Sophie è una creatura agonizzante, sul ciglio del burrone, redenta dal protagonista salvata e poi gettata definitivamente da Isabel, meravigliosa rilettura del suo personaggio che per una volta non subisce le leggi manichee di Hollywood, la Tierney infatti ha a che fare con una donna che viene spinta da un amore mai sopito a dei gesti crudeli.
Goulding non solo mantiene l'io narrante ma inscena lo scrittore Somerset Maugham come nel romanzo.