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CARRIERS - CONTAGIO LETALE regia di Àlex Pastor, David Pastor

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ferzbox     6 / 10  23/10/2013 17:13:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Di tanto in tanto,quando guardo un film,mi chiedo cosa avevano in testa gli sceneggiatori quando l'hanno scritto.
Come è ormai risaputo,il cinema è rappresentato da un così massiccio numero di pellicole che risulta difficile inventarsi qualcosa di nuovo....ragion per cui,non capisco per quale motivo,dal momento che si sceglie di affrontare una tematica già utilizzata,non si cerca di creare qualcosa di accattivante o leggermente diverso...
Nonostante l'alto numero di idee già sfruttate si può sempre creare una variante;dal ceppo principale di una storia possono nascere ramificazioni differenti..con un pò di inventiva qualcosa di buono viene sempre alla luce.
Per quale motivo "Carriers" si adagia su una storia così piena di tutto e niente?
Hanno tirato in ballo il solito virus,il pianeta è stato devastato dalla classica infezione mortale,ci sono i soliti 3/4/5 sopravissuti,si gioca ancora sulla mancanza di pietà nei confronti dei soggetti che hanno contratto il virus...

Si parla di qualcosa di nuovo?...assolutamente no......parliamo di una tematica affrontata innumerevoli volte...("28 giorni dopo"-"l'ombra dello scorpione"-"..e venne il giorno"-"L'esercito delle 12 scimmie" ecc...ecc..)..
Va bene,si può vedere la cosa come un nuovo "filone" cinematografico,nulla di male in questo....ma con il presupposto di inventarsi qualcosa che diversifichi un pò le varie pellicole(non per forza qualcosa di meglio,basta qualcosa di diverso)....invece questo non avviene;si prendono i momenti più caratteristici di una tipologia di film e vengono replicati o banalizzati.
Tutta la storia di "Carriers" è concentrata sui quattro protagonisti,la luce dei riflettori è puntata sul loro spirito di sopravvivenza...idea carina,se studiata con una buona cornice,ma la cornice di fatto non c'era.
Il virus letale è solo una nebbia poco presente usata come pretesto per mostrare situazioni drammatiche già viste decine di volte.
Alcuni momenti del film non erano male:

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...ma niente di nuovo dal fronte....già un "28 giorni dopo" mostrava tutto questo senza scordarsi di dare anche qualcosa di più...
Il film di Boyle offriva un'analisi dei personaggi molto simile,ma faceva anche vivere attivamente l'incubo del virus(la presenza degli infetti non era concepita per mostrare una versione di "Zombi alternativo",ma per trasmettere con potenza il dramma dell'infezione....).
Insomma,per farla breve mi aspettavo qualcosa di più....i personaggi non vivono mai una situazione per più di 20 minuti...quando viene introdotta una location o dei nuovi personaggi vengono liquidati in breve per dar spazio ai quattro ragazzi protagonisti che prendono un nuovo veicolo e si allontanano...
Si poteva dar più corposità al film;volevano concentrarsi sulla loro disperazione?mi sta bene...ma raccontami qualcosa,rendimelo accattivante...sembrava che era stato preso un pezzo di un altro film ed era stato stiracchiato per farci questo....
Mi ha intrattenuto,ma fra poco me lo sarò dimenticato...