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CARRIERS - CONTAGIO LETALE regia di Àlex Pastor, David Pastor

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Jolly Roger     6½ / 10  12/11/2012 15:30:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sicuramente Carriers è un film che colpisce.
Due fratelli, con due ragazze, attraversano il continente americano e le sue tipiche strade desolate, in un mondo che stà morendo a causa di una pandemia, diretti verso la spiaggia messicana dove trascorrevano le vacanze da bambini – un luogo abbastanza desolato, dove contano di rifugiarsi e attendere che la pandemia finisca. Lungo questa strada faranno vari incontri, alcuni buoni e altri meno buoni. Il background pesca un po' da 28 Giorni Dopo e da The Road, ma Carriers punta più che altro sulle interazioni tra i personaggi e sulla loro psicologia, tralasciando gli aspetti più gore, con l'effetto che le scene di tensione sono poche, ma il film è molto efficace, crudo e realistico. I personaggi sono molto curati, i rapporti fra di loro sono profondamente analizzati così come l'evoluzione dei loro personaggi nel corso della storia.
Quel che importa, in un mondo che sta morendo, è restare vivi, fare di tutto per non essere contagiati. Tutto il resto diventa secondario: persino gli affetti più cari. In un mondo che muore, diventa normale abbandonare le persone care, se sono state contagiate, al loro destino. Non importa se si tratta di una bambina. O dei propri genitori. O della propria fidanzata. In un mondo che sta morendo, si uccide anche per un po' di benzina…perché la benzina non è più soltanto un combustibile che fa muovere una macchina, ma diventa una speranza, uno strumento che ti permette di fuggire e di sopravvivere.
In un mondo che sta morendo, vale il principio mors tua, vita mea. Questo principio è portato all'estremo e il film è fin troppo sincero nel non nascondersi dietro alcun buonismo, mostrando a quali bassezze possa portarci la natura umana in una situazione terrificante in cui si è costretti a lottare ogni minuto per la propria sopravvivenza. Ma è anche pregevole nell'analizzare le conseguenze a cui l'applicazione di tale principio porta: ogni volta che, per salvarsi, compiono qualche azione che – in un mondo come quello "normale" – è considerata sbagliata o immorale o disumana, ogni qualvolta si lasciano alle spalle qualcuno, i protagonisti perdono anche qualche cosa di loro stessi, della loro umanità. In una parola, si annientano, poco per volta.


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Considerato quanto detto in spoiler, il mio voto non può andare oltre il sei e mezzo, peraltro già strappato. Peccato, fino a dieci minuti dalla fine gli avrei dato un otto.