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CARRIERS - CONTAGIO LETALE regia di Àlex Pastor, David Pastor

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oh dae-soo     7½ / 10  17/11/2010 19:04:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
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Carriers ha lo straordinario coraggio di affrontare l'ormai abusatissimo filone del virus movie (che non chiamerei post-apocalittico) con i toni e i modi di un "semplice" film drammatico, evitando orde di zombie infetti, morti devastanti ed effetti a go-go. Ricorda per certi versi la sobrietà di The Road, ovviamente meno devastante e devastato, anche perchè il film di Hillcoat raccontava le vicende di pochissimi uomini rimasti sulla terra anni dopo la Fine, mentre qua sono passati solo pochi mesi dallo sprigionarsi di una terribile pandemia mortale. Si va verso Sud, come in The Road, ma si ha ancoraa disposizione l'automobile. Due fratelli cercano di tornare nel loro luogo di villeggiatura d'infanzia, perchè quando ti avvicini alla fine e le speranze sono sempre di meno in un mondo dove"scegliendo di vivere scegliamo una forma di morte più dolorosa, niente è più bello ed umano che ricongiungersi con i propri affetti, rivisitare i luoghi più cari. Il film è maledettamente credibile, ogni personaggio, ogni scelta, ogni situazione, ogni piccolo dettaglio, tutto appare plausibile se non addirittura giusto, caso rarissimo nel cinema. E' uno script ridotto all'osso, quasi intimo (i registi sono anch'essi una coppia di fratelli), magari un pò povero di vicende e antispettacolare, ma ben venga. La coppia padre-figlia malgrado compaia solo 25 minuti, ha quasi la stessa forza di quella di The Road. La scena più forte è senz'altro quella del dottore e dei bambini. Anche qui non mi sembra che si ecceda in "retoricismi" e spettacolarizzazione, ma una semplice immagine, il veleno messo nei bicchierini da festa per bambini, vale più di mille agonie e mutazioni.Passeranno i mesi, i sopravvissuti saranno sempre di meno, si arriverà all'empietà, al cannibalismo, ma ancora Carriers ci parla di un mondo che sa che sta per morire, ma, un pochino, crede ancora di farcela. Piccolo, grande film, che ha avuto, ripeto, il coraggio di togliere anzichè di aggiungere, il coraggio di parlarci di noi, del nostro avvicinamento alla fine. La Morte è senz'altro presente, ma per una volta, si deve accontentare del ruolo di attrice non protagonista. Vada a farsi bella altrove.