Dom Cobb 7 / 10 05/11/2014 17:10:42 » Rispondi Nella Cina medievale, Mulan è una ragazza destinata a "portare onore alla famiglia" compiendo i soliti doveri di donna; quando, però, il padre malato viene chiamato alle armi per fermare un'invasione di Unni, lei decide di salvarlo da morte certa prendendone il posto, rubando la sua armatura e travestendosi da uomo. Lungo il cammino, sarà aiutata da un grillo portafortuna e, sebbene per motivi personali, da un drago così piccolo da sembrare una lucertola... Per chi è cresciuto guardando continuamente le avventure dell'eroina cinese, risulta difficile capire quanto il film in sé sia una novità nel panorama cinematografico della Disney: la fonte di ispirazione non è una fiaba, né altre storie che abbiano a che fare con il mondo occidentale, ma una leggenda dell'estremo oriente che offre materiale adatto anche agli adulti senza bambini da accompagnare. E sarà anche difficile rendersi conto quanto questa scelta, oggi scontata, all'epoca uscisse decisamente dagli schemi disneyani. Partendo dallo stile visivo, si nota fin da subito che anch'esso ha beneficiato dell'arte figurativa orientale, in particolare la pittura: ecco, dunque, fare bella mostra sfondi mozzafiato con gli acquerelli, eleganti scenografie e luci e colori di certo ispirati anche agli anime,
Lo si nota principalmente nelle scene ambientate nel giardino di casa di Mulan e nelle montagne, mentre l'esercito si prepara ad affrontare gli Unni.
tutto in nome di un'atmosfera che non può far altro che ammaliare. E' questa, infatti, una delle ragioni per cui il film si lascia guardare così bene. Anche la storia presenta delle interessanti varianti sulla formula Disney che ormai si conosce talmente bene: Mulan è la prima "principessa" disneyana ad andare oltre una personalità forte e una caratterizzazione più complessa, lei va apertamente contro le convenzioni sociali, in un certo senso riaffermando il ruolo della donna come viene (forse) concepito in determinate parti del mondo. Se ciò sia vero o se si tratti solo di un concetto mal compreso, è un altro paio di maniche. In ogni caso, una simile narrazione implica anche un approccio diverso da classici come Aladdin o Hercules, e in effetti la storia di Mulan si basa molto più sulle emozioni e sull'avventura che sulla commedia, per quanto anch'essa sia presente e funzioni. Per certi versi, si può dire che questo sia l'ultimo, o uno degli ultimi classici a trasmettere un senso di "classico" prima del seguente, nefando decennio iniziale del ventunesimo secolo.
Certo, si sa che la storia è ambientata nella Cina medievale, ma non viene mai detto un anno preciso, né si fanno cenni storici particolari; per quanto mi riguarda, ciò basta a rendere una storia senza tempo, specie considerando che il genere di commedia utilizzato non ha nulla di "moderno", ma è molto vecchia scuola.
Dunque, un sacco di buone premesse, ma basta questo a fare un buon film? Personalmente, avrei qualche dubbio, bene o male riconducibile ai personaggi: essi sono tutt'altro che deboli, ma almeno per quanto riguarda i protagonisti, non riesco a sentire tutta questa empatia per loro e a ciascuno di loro, Mulan e il capitano, sono dedicate troppo pochi momenti per esprimersi.
Adoro la sequenza della cena, dopo la quale Mulan sta fuori nella pioggia e decide di prendere le redini della situazione, con annesso montage di lei che prende l'armatura e si veste da soldato; adoro la scena in cui Shang apprende della morte di suo padre. Ma il fatto è che è tutto qui, non ci sono altre scene dove non vi siano di mezzo la commedia o situazioni figlie di un qualche stereotipo: persino ogni volta che Mulan tenta di comportarsi da uomo, è solo per far ridere più che per aggiungere pepe alla sua personalità.
Neanche il villain risulta molto interessante, e nonostante un design non indifferente, in definitiva è poco più che discreto. Quindi, sono i comprimari a reggere il film sulle loro spalle, e bene o male ci riescono, perché è qui che la commedia brilla: la gentaglia che costituisce l'esercito, il drago Mushu benedetto in originale dalla voce di Eddie Murphy, il consigliere dell'imperatore, sono tutte figure che garantiscono grasse risate. Eppure, anche la commedia risulta a tratti (per fortuna solo raramente) un problema: non che sia fuori posto, anche se alcune transizioni da momenti più seri a scene più umoristiche ci vanno vicino, solo che alcuni di quei comprimari risultano talmente riusciti come mere spalle comiche da non essere credibili in quei momenti dove si tenta di farli comportare diversamente.
Non ho mai veramente creduto alla "confessione" di Mushu nel prefinale, perché prima di allora il suo personaggio era rimasto del tutto statico nel suo egoismo (insomma, si lamenta del fallimento del suo piano solo pochi secondi prima!) e quindi il suo cambio di atteggiamento sembra spuntare fuori dal nulla, e anche perché il modo in cui viene fatta mi ha sempre dato l'impressione di essere innaturale, quasi fuori posto. Mushu, fino a quel momento, non era altro che una spalla comica che faceva la spalla comica, al punto che la commedia stessa diventa la sua personalità; un monologo sentimentale, semplicemente non è da lui.
Per non parlare del fatto che il film, pur enfatizzando abbastanza alcuni aspetti interessanti della cultura orientale, introduce temi come quello dell'onore e della famiglia senza veramente farci qualcosa, dato che si butta a capofitto nella commedia e nell'avventura. Comunque, vi sono degli elementi che redimono le falle del film, come delle dinamiche ed eccitanti scene d'azione e un'ammaliante colonna sonora ad opera del veterano Jerry Goldsmith. Inoltre, come ho già detto, finché le spalle comiche restano confinate nel loro ruolo prettamente comico, va tutto bene, vista l'efficacia dello stile comico. Alla fine è un po' difficile dare un voto definitivo, vista la grande quantità sia di difetti che di pregi, ma penso che Mulan sia comunque un film valido; solo, penso che gran parte dei meriti risiedano più nel look, nelle atmosfere e nell'avventura piuttosto che nella trama in sé e nei personaggi. Nulla di speciale, ma godibile tutto sommato.