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BEVERLY HILLS COP III - UN PIEDIPIATTI A BEVERLY HILLS III regia di John Landis

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Dom Cobb     5 / 10  09/12/2012 22:15:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Una persona qualunque reduce dalla visione dei primi due capitoli di Beverly Hills Cop andrebbe a vedere questo terzo capitolo spinto soprattutto dal fatto che alla regia si trovi un genio come John Landis, autore di quell'autentico cult che è The Blues Brothers. Purtroppo, Beverly Hills Cop III è l'ennesima prova di due fatti: il primo è che Landis deve aver usato tutto il genio che possedeva nel capolavoro con Belushi, l'altro è che la saga poliziesca di Axel Foley è diventata nient'altro che una macchina per fare soldi e per far tornare un po' più in auge il talento alquanto sprecato di Eddie Murphy, che successivamente si è pentito amaramente di aver preso parte a questo progetto. La cosa peggiore è che non si riesce a stabilire con esattezza quale sia il problema: infatti la trama, dopo quanto accaduto nel precedente episodio, non si fa più così imprevedibile e riprende lo schema narrativo del film d'esordio, ambientando il tutto in un parco divertimenti e condendolo con un surplus di azione. Però, ad eccezione dei primi fantastici venti minuti, si ha la sensazione che la sceneggiatura di Steven de Souza (da ricordare la sua collaborazione in Die Hard 2) manchi di qualcosa. Forse di coraggio, forse della violenza che caratterizzava i precedenti episodi e che qui è quasi assente, forse di freschezza. O, forse, di tutte e tre queste cose. In ogni caso, la regia piatta non ci prova nemmeno a migliorare le cose, che anzi vengono peggiorate dalla mancanza di alcuni elementi del cast; invece, Murphy resta sempre il solito, bravo attore, alla cui performance ci siamo ormai abituati. Tuttavia, questo non basta e penso di non essere l'unico a pensare che il film non rappresenti altro che un'occasione sprecata.