wallace'89 8 / 10 02/09/2007 21:31:45 » Rispondi Memorabile opera seconda di Moretti,film ritratto di certa generazione di fine anni settanta, che a differenza di quella sessantottina vive all' insegna della disillusione e sconforto la propria esistenza a cui sembra essere priva di senso. Moretti rappresenta ottimamente il senso di disagio, noia e incomunicabilità che attraversa un pò una certa cerchia di giovani che non riescono a vedere con troppa speranza il loro (e quello del paese) futuro e presente, che non possono far altro che riconoscere i loro problemi senza reagire. L'autore è già pienamente maturo nel costruire una sua personale poetica e nel tramandare messaggi che sono ancora attuali ( io ho 18 anni adesso e certe situazioni le ho riscontrate ancora ), e lo fa costruendo un film per lo più privo di un vero filo narrativo ma funzionale nel suo accumulo di scenette descrittive intrise di situazioni e dialoghi memorabili, all'insegna della risata amara.
"No veramente non mi va, ho anche un mezzo appuntamento al bar con gli altri. Senti, ma che tipo di festa è, non è che alle dieci state tutti a ballare in girotondo, io sto buttato in un angolo, no…ah no: se si balla non vengo. No, no…allora non vengo. Che dici vengo? Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente? Vengo. Vengo e mi metto così, vicino a una finestra di profilo in controluce, voi mi fate: “Michele vieni in là con noi dai…” e io: “andate, andate, vi raggiungo dopo…”. Vengo! Ci vediamo là. No, non mi va, non vengo, no. Ciao, arrivederci Nicola."
"Ma tu come campi? Mah... faccio cose, vedo gente.."