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THE LITTLE GIRL WHO CONQUERED TIME regia di Nobuhiko Obayashi

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Ciaby     6½ / 10  12/11/2009 19:29:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sono molteplici i motivi che mi hanno spinto a prendere visione di questo piccolo film giapponese degli anni '80. In primo luogo il regista è quell'Obayashi che mi deliziò con quel capolavoro nonsense in bilico tra grottesco e horror "Hausu" (1977). In secondo luogo questo è il film originario da cui è stato tratto quel gioiello dell'animazione che è "The Girl Who Leapt Through Time", recentissimo anime che è un vero capolavoro di luci, suoni, colori ed elementi surreali.

Ebbene. "The Little Girl Who Conquered Time" poteva essere un capolavorone di quelli grossi, "peccato" che resti semplicemente un buon film. Mentre "Hausu" aveva un sapore datato, ma comunque moderno per il suo surrealismo quasi lisergico e spinto, "The Little Girl" risente della sua vecchiaia e fa sprofondare, di tanto in tanto, in una bieca noia.

Peccato, perchè il fatto che il regista è lo stesso di Hausu lo si vede benissimo sin dalle prime inquadrature: giochi di colori a contatto con il bianco e nero, fotografia che pian piano si colora da livide deviazioni cromatiche grigine. Ma soprattutto, Obayashi è riconoscibilissimo nella lunga sequenza che anticipa il finale: quella si, bellissima e che da sola vale tutto il film.

Il regista nipponico scatena il suo meraviglioso estro visivo per mettere in scena quanto di più surreale aveva in mente all'epoca: un frullato di emozioni che scoppia all'improvviso, dopo un'ora abbondante di film "canonico", dove sono riconoscibilissime le analogie tra film e anime.

Bellissime le metafore sull'adolescenza, la dote dei salti nel tempo come incarnazione del timore di crescere, dei cambiamenti fisici e morfologici, rendono questo film un godibile giochino, un caleidoscopio d'avanguardia molto interessante