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UNA TOMBA PER LE LUCCIOLE regia di Isao Takahata

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refuse-resist     9 / 10  11/02/2009 14:14:25 » Rispondi
Con la visione di questo struggente film d’animazione potrete finalmente convincervi (gli irriducibili, intendo) che il cartoon non è sempre roba per bambini. La dimostrazione, infatti, viene direttamente dalle immagini e dal tema che porta con sé: innanzitutto, è uno dei più bei film di guerra degli anni ottanta per come riesce a calibrare con accurata sensibilità la crudezza della morte e il tentativo di continuare a vivere. Neorealismo nipponico di ritardata provenienza, “Una tomba per le lucciole” è un dramma duro e tristissimo che ricorda, qua e là, certi sprazzi di “Sciuscià” e “Germania anno zero” per lo sguardo lucido e poetico che rivolge al mondo dell’infanzia: una lucciola illumina la scena con la dolce sofferenza di chi sa che di lì a poco se ne dovrà andare, perché “si muore un po’ per poter vivere”. La guerra è sempre sporca, ma forse quando ci rimettono i bambini lo è ancor di più. Questo racconto di una formazione forzata dal corso degli eventi rischia di cadere nell’oblio a cui sono destinati certi splendidi film d’animazione giapponese: ed è un peccato, perché stilisticamente è un’opera di armoniosa bellezza in cui trionfano una natura vuoi rigogliosa e vuoi segnata dalle carenze della guerra, una cornice sublime nella quale si inserisce una storia di criminale delicatezza – ed il mondo adulto ci fa una figura magra contro l’ingenua mitezza dei bambini (specie la zia patriottica e il contadino manesco). Fa sorridere, fa riflettere, e alla fine fa piangere con disperazione: che in tempo di guerra ci siano vittime è tremendamente normale, ma che si muoia per denutrizione sfociante in insania è maledettamente più tragico. La morte della sorellina è uno dei frammenti più commoventi: e toccanti sono i gesti soffici e rispettosi con cui il fratello la ripone nel cesto-bara, con i suoi oggetti feticcio, per poi arderla. “Una tomba per le lucciole” vi seppellirà per il turbinio di lacrimevoli reazioni emozionali che trasmette: impossibile rimanere indifferenti. Tocca tutti, senza pietà.