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THE VILLAGE regia di M. Night Shyamalan

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maxpayne230     6 / 10  24/01/2009 17:36:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
The Village ovvero "Come rovinare un'idea che sulla carta sembrava buona"
L'idea di queste creature...che non si vedono...non si sentono....odiano il colore rosso, effettivamente incute timore. Il problema ovviamente è: Come si fa a rendere il tutto coinvolgente e appetibile per lo spettatore?
Evidentemente Shyamalan non lo sa.
Allora, cominciando dall ambientazione storica e ambientale, nulla da dire, i film ambientati verso la fine dell'800 o giù di lì non sono proprio i favoriti dagli spettatori, ma tutto sommato ci può anche stare.

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Poi però cominciano i primi intoppi. Gli attori. Dove la Howard e Brody (e poi Gleeson e poi Hurt e poi Weaver e poi basta)ci regalano interpretazioni tutto sommato buone, Phoenix ci propone l'imitazione di un baccalà. Stessa faccia cupa per tutto il film, solo la bocca si muove. Il resto è granito.Vabbè.
Ma poi comincia lo spettacolo! Arrivano le creature! Ma scusa Night, tutte quelle storie su "l'antagonista non mostrato è più spaventoso di quello mostrato" (si veda l'inquietante Signs) tu ci propini piani sequenza lenti e controllati in cui ci dai modo di vedere quasi tutti i dettagli dei mostri?

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Poi delle creature, c'è da dire che il design fa un po' pena. Cosa sono quelle lische lì sulla schiena? Eh? Insomma anche qui, tensione visiva pari a 0.
Ma poi, tadaaaa, arriva il finalone dove le carte sono scoperte. E la suspence scende ancora di più.

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Poi in questo film, Shyamalan non ci diletta certo del suo stile come nei film precedenti e utilizza uno stile di regia un po' piatto. Tuttavia, la morale espressa è buona e la colonna sonora è eccellente....da vedere solo se siete fan di Night.
Macs  19/04/2009 20:39:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Consiglio a te e a tutti coloro che sono rimasti comunque colpiti da questo film, di leggere l'analisi che ne fa Guido Ferraro nel suo libro "Comunque umani", nell'ultimo capitolo intitolato "Il villaggio incantato". L'analisi è semiotica e anche un po' psicanalitica, io l'ho appena letta e la trovo interessante perché mi ha fatto capire alcune cose del film, e della costruzione del "mostro" attraverso il meccanismo del nostro immaginario. Ad ogni modo, mi ha anche instillato un dubbio in più: io credevo che i mostri del film non esistessero veramente, mentre Ferraro sostiene che non sia possibile affermare con certezza se siano davvero di cartapesta o siano "reali".
Bathory  28/07/2009 01:13:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E tu saresti un collaboratore di questo sito??

"I film ambientati verso la fine dell'800 o giù di lì non sono proprio i favoriti dagli spettatori, ma tutto sommato ci può anche stare."

Ma hai idea di quello che scrivi? Secondo te i film dovrebbero essere pensati e creati secondo il gusto degli spettatori??
Invece di parlare di parlare di piani sequenza lenti e controllati (è arrivato Orson Welles), perchè non penso al film che stai guardando invece di guardare il pelucco del mostro??


Non c'entra un cazz.o, ma tra le altre cose il gioco di Max Payne faceva anche ******...
Bathory  28/07/2009 01:14:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
* non pensi al film (errore di battitura)
maxpayne230  01/08/2009 12:51:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Allora, se mi fossi trovato a commentare un film di Lynch, che lì di commerciale non c'è neanche il titolo, avrei fatto un'analisi ben diversa, però visto che si parla di Shyamalan, che fa film sempre virati su horror/thriller, è vero non ha un'anima commerciale lampante, però è anche vero che se i suoi prodotti non se li cucca nessuno e sono criticati, vedi E Venne Il Giorno, che cavolo di possibilità avrà mai di fare qualche altro film? Quindi per lui è meglio pensare a quello che vuole fare e a sapersi anche accattivare il gusto degli spettatori. Inoltre, non so se ti ricordi, quando The Village è stato pubblicizzato in Tv, tra trailer vari e altro, il termine Film Sociologico era l'ultima cosa che mi sarebbe saltata in mente, horror era la sola idea che trasmetteva, e difatti gli spettatori che si aspettavano delle emozioni forti sono uscite dalla sala deluse. E ripeto la scelta dell'800 non è una che assicura un successo al regista, visto che di film del genere ambientati in un'epoca storica non sono molto apprezzati dalla massa.
E poi mi spieghi che centra Orson Welles? Io chissà che ho detto nel commento sulla regia, ho detto che è piatta, e che usa piani sequenza lenti e controllati, cos'è, solo perchè non sono un regista famoso, non posso espormi su uno stile registico usando termini appropriati?
Inoltre, se pensi che io mi debba vergognare di essere un collaboratore di Filmscoop, ti ricordo che ti puoi sempre iscrivere anche tu, così vediamo che salta fuori. E prendi esempio da Ferro84, che ha saputo esprirmersi in una sola riga, in maniera calma e educata, al contrario di come ti sei esposto tu. Il mio commento ha dei problemi?Non ho capito il film? Parliamone, ma non come se siamo in un'osteria, in cui una persona si sente dare dello stupido solo perchè ha dato 6 a un film che secondo alcuni, merita 10.

P.S Hai ragione, il commento su Max Payne te lo potevi anche risparmiare, è stata la tua ciliegina sulla torta.
ferro84  10/06/2009 13:18:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Questo film non ti è piaciuto perchè non l'hai capito, lo analizzi come un horror questo invece è un film sociologico