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DIECI INVERNI regia di Valerio Mieli

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mutuo4ever     7 / 10  13/12/2009 00:54:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Anche se mi ha comunicato un messaggio diverso, quasi opposto, rispetto a quello che hanno detto di voler trasmettere gli stessi attori, questo film mi sembra ottimo. Proprio come in qualsiasi opera d'arte: al di là della bellezza ognuno è libero di vedere quello che gli pare. Io ci vedo un chiaro messaggio che spero venga colto anche da altri spettatori. Provo a spiegarvelo. Non penso sia una storia edificante e romantica quella che viene raccontata. Anzi penso sia proprio la rappresentazione di quanto di effimero si nasconda dietro alla parola "amore". Forse il primo errore è chiamare Amore quello che viene rappresentato sullo schermo. A mio avviso stiamo parlando di infatuazione (e ossessione)... con tutto ciò che ne consegue. L'amore prevede infatti uno scambio tra le due persone, prevede affinità e visioni comuni. Queste sono le cose che Camilla non riuscirà a dare a nessuno dei suoi uomini: tre uomini infatuati di lei. Balza agli occhi come questi tre uomini siano persone piene e vitali: a partire da Silvestro, cosi simpatico ma anche determinato fino ad arrivare a Fjodor, il regista russo. Balza altrettanto agli occhi come al contrario Camilla sia una persona priva di una forte personalità e di coraggio. Aldilà delle apparenze, infatti, Camilla è un personaggio molto negativo. Ciò si evince soprattutto da un confronto con Silvestro (ovvero la relazione su cui si focalizza il film): - Silvestro è premuroso, Camilla è quasi glaciale - Silvestro sembra scemo ma si laurea e sembra avere successo, Camilla sembra un persona diligente ma alla fine è inconcludente (si laurea addirittura anni dopo Silvestro) - Silvestro è pieno di amici, Camilla mutua da Silvestro gli unici amici che ha - Silvestro si prodiga per aiutarla, Camilla più volte con indelicatezza lo vuole sbattere fuori di casa Camilla sembra non determinare gli eventi ma piuttosto lasciarsi investire da essi. Questa passività la conduce via via fino a toccare il fondo: abbandonare il marito e tornarsene a vivere rinchiusa nella sua camera nella casa del padre. Quello ottimamente rappresentato non è il trionfo dell'amore ma è la "magia" crudele dell'infatuazione: tre uomini brillanti e decisi perdono la testa per una persona tutto sommato piatta e perennemente in crisi. Non a caso Silvestro ripete per tre volte nel corso del film, fino all'ultima battuta, che ha paura di Camilla. Questa sensazione di paura è, a mio avviso,l'unico barlume di ragionevolezza espresso da parte di Silvestro che dovrebbe ben guardarsi dalla situazione in cui si sta invischiando ma non lo farà mai. Incasserà tutta una serie di colpi bassi senza aprire gli occhi e rinsavire. Quanto tocchino il fondo lo dimostra anche la scena dell'asta: Silvestro e Camilla (che, da precario e disoccupata, non sono certo persone danarose)sono disposti a spendere una follia per acquistare la catapecchia in cui avevano vissuto. Questo è un chiaro parallelismo tra rovinarsi economicamente per un cattivo investimento e rovinarsi sentimentalmente per una pessima relazione. Qualcuno parla di "favola romantica". Purtroppo non è nè una favola nè romantica. Sono frequenti nella realtà storie di "zerbinaggio" governate per anni da una pura ossessione per l'oggetto del desiderio come quella di Silvestro per Camilla. Un possibile sequel di questo film potrebbe essere molto breve e sintetizzato come segue: lui dopo una notte di passione si è già stufato di lei e dei suoi problemi e si lasciano. Fine