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DONNE SENZA UOMINI regia di Shirin Neshat

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amterme63     7½ / 10  14/03/2010 21:11:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Film lento, poetico, onirico, simbolico, tragico, bello.
Il titolo lascierebbe pensare ad una commedia moderna, una satira di costume divertente e scoppiettante. Niente di tutto ciò. Entrando in sala occorre lasciare fuori l’abitudine cinematografica ad avere davanti una storia con una trama conseguente e la pretesa che qualcosa ci faccia ridere o spaventare. Con questo film occorre utilizzare il proprio senso critico estetico e tuffarsi nella dimensione del sogno e dell’espressione poetica. In questa maniera le immagini rallentate, i carrelli circolari, le panoramiche, i paesaggi incantati, i versi poetici, le splendide musiche, i giardini di sogno, la gente che manifesta per strada, escono da qualunque pretesa di comunicazione logica e diventano simboli, messaggio in chiave estetica di sentimenti etici molto forti.
L’uso del linguaggio poetico delle immagini non è quindi fine a se stesso. Il tema principale del film è infatti la libertà, il diritto-dovere individuale e collettivo di scegliersi liberamente la propria condotta di vita, il proprio governo politico. E’ però una lotta dura e disperata contro ideologie religiose, oppressioni secolari, potentati politico-economici e militari.
A simbolo di questa lotta vengono prese le storie di 4 donne, tutte costrette a subire angherie, divieti, soprusi o violenze. Le donne sono le più colpite perché sono le più deboli e le più remissive. Ribellarsi equivale o a morire, o a isolarsi; mediazioni o compromessi sono impossibili o addirittura autodistruttivi.
Il film descrive avvenimenti dell’Iran del 1953 e quindi il giudizio appare come distaccato e oggettivo, in realtà il parallelo con l’Iran di oggi è evidentissimo.
La conclusione è pessimista. Il sogno di un luogo isolato ideale in cui vivere liberi e sereni, una specie di “hortus conclusus” al riparo dalle brutture del mondo, appare come un’utopia, una chimera, qualcosa che non può durare. Queste isole sono destinate pure loro a essere fagocitate dal potere politico e ideologico imperante.
Mentre tanta parte della cultura “occidentale” esprime noia, assenza di significato, gusto per la distruzione e la morte, in altre parti del mondo c’è invece chi cerca di affermare i fondamenti del vivere civile e individuale libero con una passione e una disperazione che non può lasciare indifferenti. E’ un monito a non abbassare la guardia, a non delegare a singoli o a sistemi di valori metafisici il diritto di decidere del proprio modo di vivere e la partecipazione diretta alla vita politica di un paese. Lasciamo perdere la morte e pensiamo di più alla vita.
Il film affronta questo discorso senza ricorrere alla retorica, solo tramite immagini, storie interiori e musica (di Ryuichi Sakamoto – bellissima !!).
Peccato solo che il film ogni tanto stagni, si adagi su se stesso, abbia della fasi di stanca e ripetizione. Certo, mi rendo conto che possa essere pesante e che possa annoiare. A me è piaciuto e mi ha anche emozionato.
suzuki71  15/03/2010 08:55:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non sono pienamente d'accordo con te; questo film ha una trama lineare e molto semplice, con delle storie assolutamente facili da seguire. Un'altra cosa sono invece i rimandi simbolici

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER ma quelli sono a volte anche lasciati alla personale sensibilità dello spettatore. Non ho trovato alcuna ridondanza, le storie delle protagoniste evolvono bene, sono incarnate, quotidiane e vive, e si dipanano bene dall'inizio alla fine del film, con un linguaggio poetico che, quindi, NON è fine a sè stesso. Per questo, a mio avviso, questo film è un capolavoro. Un saluto.

amterme63  15/03/2010 14:09:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sinceramente la trama non mi è sembrata molto semplice o molto lineare. Intanto spesso ci sono scene anticipatrici, quasi dei flashforward. I tempi sono molto "arbitrari". Alcuni personaggi, come quello della prostituta sono più idealizzati che veri, ma del resto tutti i personaggi appartengono ad una sfera sub-reale, con tanto di intervento post-mortem di un personaggio che ha un ruolo fondamentale nell'economia del film.
Tutto quindi va inteso in una maniera translata, non c'è dubbio e penso che tu non abbia letto bene quello che ho scritto, perché anch'io sono d'accordo che la poesia NON è fine a se stessa.
A inizio del secondo tempo c'è una fase in cui la storia non progredrisce, ma è una sensazione individuale, è stato un momento in cui ho provato un po' di "stanchezza", ma è solo una mia impressione personale.
Per il resto ti posso dire che le impressioni in sala e all'uscita del film non erano tutte molto positive, proprio perché manca l'abitudine a "contemplare".
In effetti sono stato forse un po' troppo di manica stretta. Le musiche sono veramente belle, le immagini pure (il montaggio meno), la storia è bella e interessante e pure universale. Sì, ci sta che sia un capolavoro, anche se io non ho avuto a pelle subito questa impressione.
suzuki71  16/03/2010 08:56:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi permetto di non essere molto d'accordo: le trame delle protagoniste sono tutte svolte e lineari, assolutamente consequenziali, (tranne forse la prima scena che è anticipatrice e ricorrente, ma è l'unica che io ricordi): accadono molte cose, eventi, la storia si dipana, non è immobile, potremmo quasi dire che è un film d'azione, dove avvengono molte cose: il tutto con una Fotografia, sceneggiatura, musiche assolutamente straordinarie, dal mio punto di vista; del resto, la regista è una video-artista premiata anche a Venezia, famosa per le sue fotografie di donne scritte e dipinte di islamico: una garanzia, non delusa.
Poesia, in definitiva, non è sempre sinonimo di lentezza: questo è un film poeticissimo ma non lento, secondo me. E per di più, dura 90 minuti: perfetto.

p.s.
Molto più lenti sono i film di Antonioni, che pure mi piace parecchio: ma ricordi alcune scene quasi estenuanti di "Professione Reporter" o di "Zabreiskie Point"?
amterme63  16/03/2010 14:12:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La lentezza è solo una misurazione che in se non ha niente di negativo, almeno per me. A me piacciono tantissimo i film lenti, figurati, non me ne faccio certo un problema, anzi meglio.
Lo dico per gli altri, per chi ci legge. Metto le mani avanti, meglio "scoraggiare", piuttosto che mandare gente che rimane delusa. Io ho semplicemente "avvertito" lo spettatore comune. Io e te siamo abituati e ci piacciono addirittura le storie che esulano da uno svolgimento logico (non mi dire che i fatti descritti siano "logici" e "plausibili") e partono diritto verso il piano dell'onirico e del poetico. Uno abituato a un film blockbuster troverà certamente da ridire (tempi e distanze sono più che simbolici) e io forse mi sono lasciato un po' condizionare lì per lì dalla logica del "realista" a tutti i costi. Me ne sono accorto DOPO l'uscita del cinema, qual è il valore del film, proprio perché necessita di riflessione.
Ti segnalo un'altra scena "flash forward"

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suzuki71  16/03/2010 17:54:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi


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Ad esempio hai visto "dolls" di Kitano? Quello per me è il classico esempio di film sì poetico, ma anche un po' palloso.... i due che camminano, e camminano.... insomma bello ma a tratti... pure du pal.le.... :-) invece qui no, c'è un buon ritmo...
Cmq, comprendo il tuo punto di vista. Un saluto.
amterme63  16/03/2010 21:24:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma infatti questo film vale assolutamente, sono io che l'ho forse sottovalutato con il voto.
Ti segnalo un terzo flash forward:

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Invia una mail all'autore del commento kampai  16/03/2010 09:15:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
decisamente più bello di lebanon.non ho ancora capito perchè non abbiano dato il leone a questo film.boh?
amterme63  16/03/2010 14:15:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Forse perché non è un film "commerciale".
Crimson  17/03/2010 00:33:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Neppure 'Lebanon' è commerciale. Sono due film diversi. Comunque questo Leone d'argento è un film memorabile. Te lo dico a distanza di oltre 6 mesi dalla visione. Tornerò a guardarlo. Ciao Luca!
suzuki71  17/03/2010 11:19:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
...ma poi votaloooo :-)
amterme63  17/03/2010 08:33:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie Mauro. A risentirci presto!
suzuki71  16/03/2010 10:40:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
si, "solo" quello d'argento....