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IL PATRIOTA regia di Roland Emmerich

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Spotify     8 / 10  08/01/2016 01:30:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Splendido film di un regista che si conferma una garanzia per questo tipo di opere qua. Un polpettone commerciale e stracolmo di retorica, patriottismo e buonismo, vero, però tecnicamente è eccellente e le interpretazioni sono di alto livello. Emmerich affronta il tema della rivoluzione americana da un punto di vista soggettivo e non tanto dal punto di vista storico, praticamente ha scelto la via più facile ma al tempo stesso, più spettacolare, ma si sa, da questo director non puoi aspettarti altro se non questo. Comunque riesce ad amalgamare (sempre in chiave molto commerciale) benissimo la rivoluzione americana che in realtà funge solo da sfondo, e le varie tematiche trattate, come ovviamente la famiglia, la quale, per l'ennesima volta, attraverso un film, ci viene mostrata come la cosa più importante che ci sia, e lo spirito di rivalsa, di libertà a cui un popolo ambisce, perchè, anche qui, ancora una volta, un regista ci fa capire quanto sia bella la libertà o ancora meglio l'indipendenza, una cosa che nessuno potrà mai toglierci, magari ce la potrà sottrarre per tanto tempo, ma mai per sempre. Anche tecnicamente Emmerich fa centro: battaglie molto spettacolari, specie quella finale dove assistiamo ad alcune inquadrature fantastiche. Bellissimi anche alcuni piani sequenza sui due eserciti che nel mezzo della campagna americana danno vita a sanguinosi scontri. Ritmo incredibile, 2 ore e mezza che passano in un attimo, grazie alla perfetta alternanza tra scene di guerra e scene tranquille ma che riescono comunque a far presa a causa dell'atmosfera che si riesce a creare permettendo allo spettatore di gustarsi ogni passaggio, dimenticandosi della corposa durata. Anche il montaggio gioca un ruolo importante, molto frenetico ma solido e diretto, parecchio curato. Narrazione spedita, non ci sono mai cali di interesse, tanti eventi che susseguono uno dopo l'altro in maniera esauriente, alla fine anche se la storia è piuttosto scontata ci si diverte col director che caratterizza un sacco di particolari. Non mancano delle scene di tensione girate benissimo e con pochi elementi, regalando 2-3 colpi niente male. Riuscite anche le sequenze più emotive, una su tutte in particolare (vedi spoiler). Attori diretti molto bene, il buon Roland li cala perfettamente nel contesto di rivoluzione e di conseguenza caratterizza ottimamente i personaggi, sicuramente in modo abbastanza stereotipato ma comunque efficace. Ricreato bene quel clima settecentesco, ed in questo la meravigliosa scenografia gioca un ruolo chiave, visto che è tutta foreste e praterie quindi riesce ad essere più credibile che mai senza città o cittadine di mezzo. A ciò vanno anche se associati degli strepitosi costumi di scena, forse la cosa migliore di tutta la pellicola. Effetti speciali fracassoni ma visivamente unici, Emmerich ci va giù pesante ma con risultati visivi straordinari. Il finale è molto telefonato però altrettanto molto bello. Ho apprezzato anche la fotografia, tinte molto accese volte a rappresentare l'ambita libertà. Non è proprio eccelsa però generalmente è buona. Grandiosa la colonna sonora del signor John Williams, uno che se ne intende di questo tipo di musica. Molto fomentante e usata sempre al posto giusto nel momento giusto. Il cast è di prima linea: c'è un formidabile, coraggioso e commovente Mel Gibson calato alla grande in ruolo che sembra fatto apposta per lui. Sempre molto credibile e buona l'interpretazione dei dialoghi. Convincente Heath Ledger, nel ruolo dell'impulsivo figlio di Martin, anche lui ben calato nella parte e molto credibile. Riguardo a Isaacs non è che lasci a desiderare, però l'ho trovato eccessivamente esagerato, troppo rigido, poi si, riesce lo stesso ad esser bravo visto che l'ho odiato profondamente dal primo minuto in cui è comparso, però c'è qualcosa che mi ha lasciato perplesso. Sulla sceneggiatura non c'è gran che da dire, scontatissima con personaggi ben sviluppati ma stereotipati al tempo stesso. Retorica a quintali e originalità che stenta. Tuttavia c'è un buonissimo impianto narrativo e dialoghi piacevoli e a volte molto commoventi.

Conclusione: una pellicola molto casinista e prevedibile, però a livello visivo è eccellente e Mel Gibson sa come intrattenere lo spettatore vestendo ruoli del genere. In definitiva un 8 (stiracchiato) ci sta tutto.

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