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BRONSON regia di Nicolas Winding Refn

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Sir_Montero     7½ / 10  05/01/2013 02:10:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Questa è la storia del celeberrimo "criminale più violento d'Inghilterra": Michael Peterson, autoribattezzatosi Charlie Bronson. "Malato" di un eccentricità quasi psicopatologica, egli indirizza ogni suo azione, sconsiderata nella stragrande maggioranza dei casi, alla consacrazione di sè; questa tendenza lo porterà a trascorrere la maggior parte della sua esistenza in gabbia (dove tralaltro si trova tuttora), continuamente isolato e malmenato. Ma è esattamente qui che si situa il punto di discrimine che ci permette di differenziare Bronson da un semplice pazzo sadico e incosciente: tutto ciò che ha ottenuto è esattamente ciò che ha sempre desiderato, ovvero fama e gloria, per quanto malsane esse siano; e, a mio avviso, il regista (dotato di un visionario talento) rende benissimo questa instabile lucidità del protagonista: ci riesce mostrando la storia "come se"... come se venisse raccontata nei modi, nei termini, nei toni propri di Bronson, come se egli stesso ce la stesse presentando da sopra un palco, unica e sola star di uno spettacolo immaginario.
E' un personaggio duro da digerire che però, nonostante l' inaudita tendenza alla violenza, rispetterà sempre un suo proprio codice comportamentale: non uccidere nessuno; e inoltre può dirsi, in una personalissima maniera, uno spirito "creativo", costantemente alla ricerca di una realizzazione, indefinita e indeterminata, costantemente al di là da concludersi.
Tom Hardy ineccepibile, non solo nelle scene più fisiche ma anche e soprattutto nelle fasi metanarrative in cui impersonifica il Bronson della coscienza; le musiche sono perfettamente funzionali allo scorrimento ora rapido ora rallentato degli eventi.