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BRONSON regia di Nicolas Winding Refn

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Constantine     8½ / 10  27/06/2011 17:15:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Refn decide di omaggiare Michael Gordon Peterson, meglio conosciuto come "Bronson", della tanto agognata celebrità. Nel farlo il regista propone una complessa analisi sul protagonista, interpretato da un esaltante Hardy, senza soffermarsi troppo in giudizi sterili e moralismi inutili. La figura di Bronson è a metà strada tra l'artista e l'animale, porta in scena la violenza, l'impossibilità di attenersi agli schemi, alle regole, alla vita stessa. Vuole ad ogni costo marcare il proprio nome nella storia e per farlo è disposto a tutto, tranne che a far pagare ad altri, ciò che deve fare. Scene di surreale narrazione si sovrappongono e si intersecano a scene di surreale violenza. Non c'è perdono nè redenzione per Peterson, non può esserci, perchè ha scelto di abbracciare la propria natura senza respingerla, non ha trovato nessuno disposto ad aiutarlo, è sempre stato solo ed incompreso; non c'è gabbia che possa trattenere il suo talento, tranne una, la più insormontabile, la propria. Un film che porta consapevole il peso di qualche difetto, ma che più di tutto ha concetti importanti espressi, grande maestria e talento creativo. Una pellicola difficile da dimenticare e sottovalutare anche grazie ad un formidabile impatto visivo. Refn entra di diritto tra i nomi da seguire con attenzione.

"Avvertivo una vocazione, solo che non sapevo quale fosse: non era cantare, ***** non era recitare, non ci sono più altre chanches... Giusto?"